Busto, le scuse dopo i calci al distributore: i ragazzi al lavoro per riparare al danno

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BUSTO ARSIZIO – Calci al distributore di sigarette: i ragazzi, accompagnati dai genitori, si sono scusati e si sono messi a disposizione di Tiziana Colombo, titolare dell’omonima tabaccheria di piazza Garibaldi presa di mira venerdì 16 agosto, per dei lavoretti “riparatori”. Il caso ha fatto un certo scalpore perché Colombo aveva pubblicato il video dei calci al distributore su Facebook nella speranza che «I genitori dei ragazzi li riconoscessero e che i ragazzi stessi si rendessero conto». E così è stato. Il video è stato tolto ieri, domenica 18 agosto, «Sarebbe stato ingiusto continuare a renderlo pubblico dopo che i ragazzi si sono fatti avanti scusandosi».

Lavoretti per ripagare il danno

Sembrava una storia di piccolo vandalismo e, invece, è diventata qualcosa di più. E’ diventata un esempio sul come si possa sbagliare, fare ammenda e riscattarsi mostrando di che pasta si è fatti. Chi disperava di vedere un giorno i genitori farsi avanti è rimasto deluso. «Dei quattro ragazzi ripresi nel video soltanto uno ha materialmente preso a calci il distributore di sigarette – spiega Colombo – Domenica mattina due degli altri ragazzi sono comunque venuti in tabaccheria accompagnati dai rispettivi padri. Ci siamo chiariti, i ragazzi si sono scusati e i padri mi hanno assicurato che oggi (lunedì 19 agosto) i loro figli si sarebbero presentati in tabaccheria pronti a darmi una mano con dei lavoretti. E così è stato. Sono rimasti con me sino a oltre alle 9.30. Sono stati bravissimi: hanno spazzato e lavato tutto il marciapiede intorno al negozio e hanno lucidato come uno specchio il distributore di sigarette che adesso è praticamente abbagliante». Il ragazzino che ha materialmente preso a calci il distributore al momento è in vacanza. «Ma lo zio è comunque venuto in negozio – dice Colombo – Assicurandomi che, non appena il nipote fosse tornato, si sarebbe presentato qui per fare la sua parte». Colombo a quanto pare è riuscita là dove parecchi studiosi dell’età adolescenziale hanno fallito. «La verità è che sono dei bravi ragazzi – dice Colombo – Hanno sbagliato, e può capitare. Ma, a differenza di tanti altri, con accanto le loro famiglie, hanno avuto il coraggio di farsi avanti, ammettere l’errore e mettersi a disposizione per dimostrare di aver capito. E questo, credo, sia molto importante e vada assolutamente riconosciuto ai ragazzi e alle loro famiglie».

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