GALLARATE – Il Pd ha deciso: sarà Margherita Silvestrini la candidata sindaco alle elezioni Amministrative 2021 a Gallarate. Manca ancora l’ufficialità e gli ultimi passaggi da compiere, tra cui quello fondamentale in assemblea degli iscritti, ma la decisione dei vertici locali sarebbe già stata anticipata agli alleati e alla segreteria provinciale, trovando ampia condivisione.
Il Pd non ha paura
Nelle ultime due tornate il candidato del centrosinistra è stato Edoardo Guenzani di Città è Vita, convinti che si dovesse pescare all’interno della società civile per avere qualche chance di vittoria in una città tendenzialmente di centrodestra. I risultati recenti di Saronno e Legnano hanno però dato coraggio al Partito democratico che ora non ha più paura a correre con un proprio candidato. All’interno della sezione sono convinti che un candidato credibile e un programma di rottura rispetto alla gestione della città dell’attuale amministrazione Cassani possano fare la differenza. Per questo motivo vogliono partire al più presto con una lunghissima campagna elettorale basata sui contenuti e sul coinvolgimento. L’annuncio ufficiale del candidato è addirittura atteso a giorni. Al momento la coalizione sarebbe formata da CèV e da alcuni raggruppamenti civici, ma la fase di costruzione è appena iniziata. Con +Gallarate il dialogo è fitto, ma per ora il gruppo di Giulio Del Balzo continua a lavorare in autonomia. La strategia del Pd sarebbe quella di non giocarsi tutte le carte subito, lasciando spazi di manovra in caso di un eventuale ballottaggio che, sia a Legnano che a Saronno, ha consentito al centrosinistra di ottenere due clamorose vittorie. Tradotto: al momento i 5stelle non farebbero parte del gruppo a sostegno di Silvestrini.
Silvestrini candidata
Ex assessore ai Servizi sociali durante l’amministrazione Guenzani, attuale consigliere di opposizione, referente per il Pd provinciale in tema di Sanità, Margherita Silvestrini è stata in ballottaggio fino all’ultimo con l’attuale capogruppo Giovanni Pignataro. Non si è però trattato di uno scontro interno, anzi lo stesso Pignataro è uno dei più convinti sostenitori della scelta ormai presa.
La candidatura di Silvestrini arriva da lontano e precisamente da marzo 2018, quando corse per il consiglio regionale della Lombardia proprio per testare il suo appeal elettorale. In quell’occasione non ottenne il seggio (tra i contendenti c’era l’allora segretario Samuele Astuti che fece il pieno di preferenze) ma non sfigurò di certo: con 2347 voti personali, di cui circa la metà ottenuti in città, dimostrò il proprio peso politico. Che ora, tre anni dopo, è pronta a mettere in campo per riportare il Pd a Palazzo Borghi.