Candidati sindaci del centrodestra all’angolo: no ai politici nelle loro liste

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Andrea Cassani, Emanuele Antonelli, Roberto Maroni

VARESE – “Niente politici, ex politici o gente che ha nel cassetto un incarico di partito o amministrativo nelle liste del sindaco”. E’ stato questo il paletto fissato, in maniera intransigente, da Forza Italia e da Noi con l’Italia durante il summit provinciale del centrodestra. Vertice che si è riunito questa sera (martedì 2 giugno). Posizione, quella dell’ala centrista della coalizione, rispetto alla quale si è allineata anche la Lega con il commissario Stefano Gualandris. E che, a guardar lo stato dello cose, mette in difficoltà i candidati sindaco nelle tra grandi città al voto, i quali, chi più chi meno, stanno già lavorando per mettere insieme la loro squadra di “pretoriani” sganciati dai partiti.

Stop alle liste del sindaco

Il nodo delle liste del sindaco verrà sciolto in maniera definitiva nei prossimi giorni. Di certo il passaggio fatto questa sera dai provinciali rischia di essere una zeppa per chi, tra i candidati sindaco, ha in testa di investire molto sulla presenza di una squadra ad personam. Che alla fine potrebbe anche far parte dello schieramento, ma sarà in qualche modo blindata e dovrà passare ai “raggi X” degli alleati.

Nì alle liste “vergini”

Insomma, l’idea di una lista che abbia il nome del candidato e una serie di elementi con un passato politico o amministrativo è stata bocciata in maniera ferma dai forzisti e dalla componente che fa riferimento a Raffaele Cattaneo. La Lega, che al momento schiera ben due candidati nelle tre grandi città, con Stefano Gualandris ha tentato la mediazione e messo sul tavolo una contro proposta che potrebbe salvare capre, cavoli e l’alleanza del centrodestra. Ovvero: “No a liste con ex politici, ma sì a liste civiche pure, fatte di soli candidati provenienti dalla società civile e politicamente “immacolati“.

Concetto sul quale i centristi hanno lasciato aperto uno spiraglio. Chiedendo però di arrivare (nei prossimi giorni) a stringere un patto, con regole chiare e certe e che preveda il rispetto da parte di tutti i candidati sindaco e dei partiti cittadini a “non giocare brutti scherzi e a schierare una lista civica pura“. Passaggio che, a conti fatti, ha messo in difficoltà più Fratelli d’Italia a Busto che la Lega a Varese e Gallarate.

Asse Lega – Forza Italia – Cattaneo

Questo perché, almeno da quanto trapela, pare che il Carroccio sia disposto ad assumere una posizione più dialogante su queste “benedette” liste del sindaco, dimostrando così di aver compreso e accolto il ragionamento politico centrista che sta alla base della bocciatura dei “gruppi pretoriani senza bandiera partitica”. E che mette in difficoltà Andrea Pellicini, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, il quale ora dovrà lavorare a Busto per smontare, o quanto meno modificare, il già avanzato progetto della Lista Antonelli. Che di esponenti politici o ex amministratori ne conterebbe parecchi. E che hanno già fatto sapere di “tirare dritto per la loro strada”.

Il colpo d’ala

E che Forza Italia, oltre a noi con l’Italia, freni sulle liste del sindaco c’è da comprenderlo: le compagini civiche, infatti, non solo pescano nell’elettorato azzurro, ma attraggono anche uomini che potrebbero stare sotto il tetto allargato dei forzisti. Insomma portano via voti, ma anche persone da schierare con il rischio, per gli azzurri, di essere tiratissimi nell’assemblare una lista.

Insomma un bel match che potrebbe anche finire in nulla, ma che in questo momento ha l’effetto di lasciare ancora tutte le porte aperte. Perché come sostiene qualcuno “è vero che sull’andar in coalizione è già tutto deciso. Ma in politica, in questa politica, non è da escludere che ci possa essere un colpo d’ala“.