Baruffa in consiglio a Busto. Il Pd verifica il numero legale, il sindaco sbotta: «Bambinate»

BUSTO ARSIZIO – Sembrava prospettarsi una seduta “balneare”, ma quella del consiglio comunale di oggi, 28 luglio, è finita con un muro contro muro tra la maggioranza e il Pd. La scintilla che ha fatto scattare lo scontro frontale è stata la richiesta di verifica del numero legale, avanzata dal capogruppo del PD Maurizio Maggioni dopo aver visto sguarniti i banchi di Fratelli d’Italia. «Bambinate, come al solito fate una pessima figura» sbotta il sindaco Emanuele Antonelli, che attacca i consiglieri di minoranza che si assentano (formalmente, togliendo la tessera dai banchi dell’aula) e si rifiuta di rispondere alle domande che avevano fatto sulla verifica delle linee programmatiche.

Lo scontro in aula

Fino a quel momento il dibattito era stato molto sereno, con le domande e le considerazioni delle opposizioni rispetto alla verifica delle linee programmatiche di mandato per il 2023, sulla base delle relazioni già svolte in commissione. Il Pd, che non era stato nemmeno troppo duro sul punto («non diciamo che non sia positivo quello che si fa, ma riteniamo si debba fare qualcos’altro – le parole di Maggioni – ad esempio, sulla partecipazione dei quartieri e sulla qualità ambientale con l’osservatorio per la qualità dell’aria»), tenta il “colpo gobbo” con la richiesta di verifica del numero legale, dato che si avvicinava il voto della delibera e i consiglieri di Fratelli d’Italia, impegnati in un’iniziativa nella loro sede con l’onorevole Andrea Mascaretti, erano ancora assenti, mentre in maggioranza erano presenti in 11 su 16. «Ma il numero legale c’è» ribatte la presidente del consiglio Laura Rogora.

Confusione e tensione

Sono momenti di confusione, con il Dem Paolo Pedotti che mentre si conta il numero legale appare ancora collegato in streaming, poi toglie la tessera della presenza anche Gianluca Castiglioni (BaC). Nel frattempo il sindaco Antonelli si inalbera, e attacca a testa bassa i consiglieri del centrosinistra: «Complimenti! Sapete che a me queste cose piacciono, poi però le faccio anche io, ma non dite che ho un caratteraccio. Ma uscite pure, tanto adesso arrivano in tre e facciamo da noi». E ancora: «Volete governare la città e non sapete neanche fare i conti». Battibecca in particolare, e non è la prima volta, con Valentina Verga, che è anche vicepresidente della Provincia. Quando poi entrano in aula tre consiglieri di FdI (Cozzi, Geminiani e Rogora, il capogruppo Folegani è assente giustificato per matrimonio), il “caso” del numero legale si chiude definitivamente. Maggioni insiste sulla legittimità della verifica del numero legale, e successivamente dirà: «Non siamo noi che siamo usciti, sono i vostri consiglieri che sono entrati quando abbiamo chiesto la verifica». Ma il sindaco passa alla ripicca, facendo l’appello ad uno ad uno per capire chi si è assentato: «Adesso a voi non rispondo». E mette da parte il foglio con le risposte ai quesiti che erano stati posti durante il dibattito. Alla fine, al voto, la maggioranza è compatta, i centristi dell’opposizione (Fiore, Farioli e Castiglioni) si astengono, Cascio vota contrario e il Pd rimane assente. E, c’è da scommettere, non finirà qui.

Il dibattito

In apertura di discussione il sindaco Antonelli aveva annunciato l’avvenuta «stipula dei contratti per l’ex Macello e l’ex oratorio di Sacconago, il termine era il 30 luglio» ma anche «l’interesse riscontrato anche per i bandi dell’ex carcere e del Conventino». Tra i consiglieri di minoranza, il più puntuto era stato Gianluca Castiglioni (Busto al Centro), incalzando sui temi dell’ex Borri, del verde («qualcosa di meglio andrebbe fatto»), ma anche degli impianti sportivi, in particolare il palaginnastica, dell’illuminazione, che «ha molti punti oscuri», dei derivati («servono chiarimenti») e del comportamento degli agenti di polizia locale («ci vuole un certo riguardo nei confronti delle persone sanzionate, il cittadino merita rispetto»).

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