«Le spese per il disabile deve pagarle Gallarate». I giudici danno ragione a Cardano

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GALLARATE – La lite tra Cardano al Campo e Gallarate per la presa in carico di un disabile è arrivata in Corte d’appello a Milano. E anche i giudici di secondo grado hanno dato ragione al Comune amministrato da Maurizio Colombo in merito al rimborso delle quote inerenti il costo del Centro diurno dal 2014 al 2019.

La sentenza 

La vicenda è stata affrontata ieri sera nel consiglio comunale cardanese, quando è stato riconosciuto il debito fuori bilancio di 1138 euro relativo soltanto alle spese legali. Perché gli oltre 60mila euro richiesti con insistenza da Gallarate, a tal punto da trascinare il Comune confinante in tribunale senza nemmeno riuscire a trovare un accordo transattivo, non sono dovuti. Così hanno stabilito i giudici milanesi, confermando di fatto la sentenza del tribunale di Busto Arsizio. 

La vicenda

Ma cosa è successo? «La vicenda ha origini lontane», ha spiegato in aula l’assessore ai Servizi Sociali Enrica Buccelloni. Nello specifico da febbraio 2014, quando la famiglia di un utente del Centro diurnio disabili di Gallarate trasferì la propria residenza a Cardano. Con una nota, i Servizi Sociali da Palazzo Prati chiesero al Comune gallaratese le informazioni necessarie per la presa in carico del disabile, così da inserire nel bilancio di previsione la spesa per l’eventuale compartecipazione alle rette del servizio. Secondo l’amministrazione di Cardano non ci sono mai stati riscontri da Gallarate, né richieste di compartecipazione da parte della famiglia. La presa in carico del Comune di Cardano dunque non è mai avvenuta. E, di conseguenza, non è stata prevista – nei bilanci dell’anno di competenza e di quelli successivi – l’apertura della partita contabile per l’erogazione del voucher al disabile. Solo a marzo 2019 è partita la presa in carico dell’utente, a seguito della richiesta della madre dell’assistito. Così, da tale data, è avvenuta l’assunzione da parte del Comune di Cardano dell’impegno relativo al voucher per l’integrazione della retta. E di conseguenza, è stata fatta richiesta a Gallarate dell’ammontare della quota da versare a partire dalla presa in carico dell’utente. Insomma, una vicenda grottesca, soprattutto perché l’oggetto del contendere sono i costi per il sostegno a un ragazzo con problemi che frequenta il Cdd.

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