La tragica fine di Leonardo Di Virgilio, il dolore della famiglia e di Cardano 

cardano Leonardo di Virgilio

CARDANO AL CAMPO – Venticinque anni, un fisico scultoreo, un lavoro da giardiniere in Ticino e una passione per gli sport di resistenza. «Un angelo volato in cielo troppo presto»: così ricordano da Cardano al Campo, suo paese d’origine, Leonardo Di Virgilio, escursionista precipitato dal monte Due Mani in Valsassina ieri mattina, 18 febbraio. 

Tragica fatalità 

Un volo di oltre 150 metri che non gli ha lasciato scampo. Più passano le ore e più ci si convince che si è trattata di una tragica fatalità. Leonardo amava le sfide, basta scorrere il suo profilo Instagram per accorgersi che in moto, in bici o in arrampicata era sempre alla ricerca di nuove avventure. Come quando la scorsa estate aveva raggiunto Roma pedalando lungo la via Francigena. Ma il 25enne cardanese non era affatto un irresponsabile. Soltanto il suo compagno di scalata, un 27enne ricoverato in ospedale per accertamenti in evidente stato di shock dopo l’incidente, ha visto cosa è accaduto mentre scendevano lungo il sentiero in cresta. E la sua ricostruzione è drammatica: agli inquirenti ha raccontato di averlo visto inciampare e aggrapparsi alle catene installate, senza riuscire a reggersi in equilibrio

Il dolore 

Il giorno dopo la tragedia si moltiplicano sui social i messaggi di cordoglio da Cardano, dove Leonardo Di Virgilio era nato e cresciuto, e da Arcisate, dove si era trasferito di recente per avvicinarsi al lavoro. Suo cugino affida a una Stories il suo dolore. «La vita di ogni uomo finisce nello stesso modo», scrive. «Sono i particolari del modo in cui è vissuto e in cui è morto che differenziano un uomo da un altro. Tu lo hai fatto con onore, facendo la cosa che più amavi, lasciando un pezzo di te tra queste montagne. Che la tua anima voli sempre di più e che il tuo sorriso non smetta mai di splendere. Ti voglio tanto bene, riposa in pace».

cardano Leonardo di Virgilio – MALPENSA24