CARDANO AL CAMPO – Centoventi anni di storia per il liquore Tim e trenta per il Seme, preziosa realtà sociale nell’ambito della disabilità diventata la prima “azienda” della città per numero di lavoratori occupati. Due eccellenze di Cardano al Campo hanno festeggiato assieme questa sera, 22 giugno, i loro compleanni nella sede della cooperativa di via Carreggia.
Limited a scopo benefico
Una occasione, alla presenza del sindaco Maurizio Colombo, per presentare la limited edition dello storico Liquore Tim, la cui vendita finanzierà il nuovo impianto termico della Comunità Alloggio della Cooperativa. Una bottiglia con un’etichetta speciale disegnata per l’occasione dall’artista del Seme Stefano Speziani. Un «cocktail vincente all’insegna della solidarietà». Guarda l’intervista con i vertici della cooperativa, Davide Gabbana ed Enrico Aspesi, oltre che con Ilaria Annoni, alla guida dell’azienda insieme al fratello Simone a ai genitori Alberto e Paola:
La storia del Tim
C’era un tempo in cui Cardano al Campo era sul bancone di tutti i bar del Nord Italia. Merito del Tim, storico liquore prodotto nella distilleria aperta nei primo anni del ‘900 da Angelo Colombo. Ma dopo un’intensa vita lavorativa tra vinacce, grappe, infusi e liquori, nel 1985 in età pensionabile la famiglia decise di cessare l’attività. Trentadue anni dopo, nel 2017 la quinta generazione ha deciso di rispolverare l’antica ricetta e tornare a produrre il liquore al timo che fece la fortuna della famiglia. E da allora è iniziata la seconda vita del Tim, con un brand dal sapore vintage irrinunciabile per i suoi estimatori.
Il legame col Seme
Sono stati proprio i cardanesi a convincere gli eredi a non disperdere quella storia imprenditoriale di fascino e successo che si era interrotta negli Anni Ottanta. Negli ultimi anni, infatti, con due iniziative distinte, gli Annoni avevano deciso di produrre un lotto a edizione limitata di 1500 bottiglie di Tim, da vendere esclusivamente per sostenere un’iniziativa benefica a favore del Seme. La notizia si sparse rapidamente, a tal punto che furono tantissime le persone che nel 2015 in sala Spadolini, durante una serata per la raccolta fondi per la costruzione del nuovo Centro riabilitativo semiresidenziale per bambini e adolescenti in difficoltà, si presentarono non tanto per il fine nobile dell’iniziativa, quanto per essere certi di accaparrarsi una bottiglia di Tim. In quel preciso momento i discendenti realizzarono le potenzialità economiche di rinnovare la tradizione di famiglia. Un motivo in più, oggi, per celebrare il doppio compleanno assieme.