CARDANO AL CAMPO – I conti sono presto fatti e li ha spiattellati sul tavolo del consiglio comunale di Cardano al Campo Vincenzo Proto, esponente del Pd all’interno della lista civica Progetto Cardano. Per riparare al danno dello scellerato disboscamento dell’area feste di via Carreggia, da due anni inutilizzata a causa delle grosse e pericolose ceppaie ancora presenti, l’amministrazione Colombo (Lega, Fratelli d’Italia e civici) ha già speso 112mila euro. E non è ancora finita.
Grida vendetta
La vicenda dell’area feste «grida vendetta» su tutti i fronti, ha attaccato Proto. Innanzitutto quello economico. Perché tra agronomo (4.400 euro), ripiantumazioni (19.800), accordo con il Parco del Ticino e nuovi interventi di manutenzione (88mila euro), il Comune ha già speso più di 100mila euro. «Senza contare il valore della legna regalata a chi ha effettuato il taglio e il costo che il Comune dovrà sostenere per rimettere in funzione le cucine e il resto delle attrezzature abbandonate da tre anni». C’è poi il danno ambientale, visibile a occhio nudo visto che è stato di fatto raso al suolo un bosco, e infine l’aspetto etico-morale: «Se un cittadino taglia un albero nel suo giardino deve seguire una trafila lunghissima mentre il Comune ha eliminato un bosco e paga al Parco del Ticino 44mila di compensazioni ambientali. Di fatto stiamo monetizzando un cambio di destinazione d’uso».
Quando riapre?
Oltretutto, sottolinea il consigliere d’opposizione, a oggi non c’è una data di riapertura dell’area feste. «Il danno sociale non è quantificabile, ma resta il fatto che da due anni è chiusa e, per come si stanno mettendo le cose, forse faranno tempo a utilizzarla i figli dei miei figli».
Nella stessa sera in cui il consiglio comunale ha dovuto varare la terza variazione di bilancio per riparare a un errore di cui nessun assessore si è mai voluto pubblicamente prendere la responsabilità, Proto fa notare che il centrodestra negli assestamenti di bilancio votati lo scorso mercoledì ha inserito anche l’aumento degli stipendi della giunta per un valore complessivo di 28mila euro anni. «Non voglio speculare, ma…».