Casorate, lite post-consiglio. La giunta: «Minoranza al limite della diffamazione»

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CASORATE SEMPIONE – «La nostra amministrazione non può più accettare questa sistematica crociata su qualunque argomento, attraverso una puntuale distorsione delle dichiarazioni del sindaco. Se non addirittura attraverso vere e proprie fantasiose invenzioni, che fanno riferimento a fatti e circostanze mai avvenuti». Tocca alla giunta del primo cittadino Dimitri Cassani mettere i puntini sulle i. Dopo le recenti critiche sollevate dalla minoranza di Casorate Aperta – toccando tre punti principali: il progetto ferroviario per collegare il terminal 2 di Malpensa con Gallaratel’ex municipio di piazza Mazzini e il centro Alzheimer – arriva la replica, chiara e tonda: «L’opposizione si fa con preparazione, contenuti, impegno e, soprattutto, senza mistificare i fatti», dicono. «Cercando continuamente un palcoscenico dal quale sbandierare una verità che è tale solo perché la racconta un consigliere di minoranza».

Accuse al limite della diffamazione

Una premessa: «In ogni amministrazione, i consiglieri dell’opposizione hanno un compito e un dovere importantissimo: sono lo spirito critico per eccellenza, controllano e contestano l’operato della maggioranza», non nega il team Cassani. «È sempre stato così. Anche se, nei fatti, l’opposizione costruttiva e la collaborazione istituzionale sono una mera utopia: dichiarazioni del dopo voto, che non trovano mai riscontro pratico». E da qui parte la pungente replica agli avversari politici. «L’ultimo comunicato stampa delle minoranze è intriso di sospetti e malafede». Il riferimento va al documento inviato dopo l’ultimo consiglio comunale, dove i civici di Casorate Aperta «si sono dichiarati, come sempre, insoddisfatti, pur avendo ottenuto risposta alle loro interrogazioni. Ma hanno pensato bene di mistificare la realtà, con accuse assurde e al limite della diffamazione».

La rotonda sul Sempione

Primo dito puntato contro il consigliere Isacco Boffi, che «accusa il sindaco di aver annunciato “mirabolanti incontri in Regione”», citano, «alludendo a chissà quali trame da tenere nascoste alla cittadinanza». Con tutta una serie di domande che ne conseguono: «Quando? Dare informazione su una convocazione fatta pervenire al Cuv da parte di Regione Lombardia può definirsi un annuncio mirabolante?». E ancora, dicono, «prosegue nella semina dei sospetti, citando “incontri formali ed informali”». Con tanto di ulteriore domanda: «Quando sarebbero avvenuti?».
Il focus poi si sposta sulla «famigerata» rotonda sul Sempione. Così: «È un progetto contenuto nel Pgt, che ha redatto, addirittura, l’amministrazione precedente, quella dei padri ispiratori. E, a domanda del giornalista, il sindaco ha semplicemente risposto che, nel caso il collegamento ferroviario dovesse realizzarsi, una nuova rotatoria era stata inclusa nella progettazione di cantiere. Motivo per cui, quella prevista nel nostro Pgt non avrebbe più senso di esistere».

La ferrovia e il centro Alzheimer

Sul progetto ferroviario Malpensa-Gallarate, poi, alcune precisazioni: «Il sindaco ha ribadito che la nostra posizione è confermata dagli atti, nello specifico il ricorso al Tar che, unitamente al comune di Cardano, è tutt’ora in itinere: con buona pace delle minoranze, se avessimo voluto “portare a casa quanto più possibile” avremmo aperto una trattativa così come ha fatto il Parco del Ticino cosa che invece, la nostra amministrazione non ha fatto e non intende fare». E, rivolti direttamente al consigliere Simone Stoppa («che ha ribadito più volte che non è soddisfatto della risposta e che indica come equivoca la posizione dell’amministrazione»), una nuova domanda dallo sfondo retorico: «Cosa c’è di più chiaro di un ricorso in essere, mentre tutti gli altri si sono defilati?».
A chiudere, il cantiere dell’ex municipio e il progetto del villaggio Alzheimer. «Gli interroganti si sono dati risposta da soli sul centro, riconoscendo che si tratta di un progetto privato e conseguentemente escluso da ogni forma di comunicazione istituzionale, se non quella di informazione. Così come è stato sempre fatto».

«La politica non è uno show»

Fino alla questione politica. «Abbiamo fin qui cercato, contrapponendo i fatti alle parole, di non rispondere alle provocazioni continue che arrivano da chi è contro a prescindere. Da chi, in mancanza di argomentazioni e della preparazione che costa fatica e onestà intellettuale, attua puntualmente la strategia del “buttiamola in caciara”». E concludono: «Ma la politica che si merita Casorate, quella con la “P” maiuscola, è una cosa seria, non è uno show. Ma questo, evidentemente, qualcuno non lo ha ancora capito».

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