Condannato il comandante? Il sindaco di Casorate: «Nessun carico pendente»

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CASORATE SEMPIONE – Un caso di omonimia o no? No, la condanna di cui ha chiesto conto Tiziano Marson (Pd) riguarda Antonello Galfredi, oggi comandante della polizia locale a Casorate Sempione. Un particolare – risalente al gennaio 2020, come riportato in un articolo della Provincia di Como – che ha subito sollevato un polverone. A cui, però, sono seguiti i chiarimenti necessari e doverosi. Il sindaco Dimitri Cassani ha precisato che «non è possibile partecipare a un concorso pubblico senza il certificato carichi pendenti negativo». Sottolineando, così, la validità dell’iter seguito dall’ufficiale per ricoprire questo ruolo.

Interviene Galfredi

«La verità sta negli atti processuali», ha poi sottolineato il sindaco. «Basterebbe un minimo di conoscenza delle procedure amministrative». Invece, a sciogliere il dubbio di Marson («sarebbe utile sapere se si tratta di uno spiacevole caso di omonimia o se è la stessa persona citata nell’articolo», ha scritto in una nota) è stato direttamente l’ufficiale. Lo ha raccontato a VareseNews, spiegando che la condanna non è in maniera definitiva ma è stato fatto un ricorso in appello, dove è stato prosciolto dalle accuse.

L’attacco a Marson

Il primo cittadino si è poi rivolto direttamente a Marson. «Strana la vita. Ma il segretario del Pd casoratese è lo stesso che, quando amministrava, ha affidato l’appalto per la gestione di autovelox e procedure varie ad un personaggio che, invece, aveva la fedina penale sporca?», ha chiesto ironicamente. «In quel caso non si è posto il problema. Anzi, non si è accorto che quel documento (obbligatorio) non era presente nella procedura di gara».

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