Indagini a Cassano, le 11 domande che mettono spalle al muro la giunta

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CASSANO MAGNAGO – Undici domande, rivolte al sindaco Nicola Poliseno e al vice Osvaldo Coghi, in merito all’indagine in corso che ancora una volta scuote la politica cassanese. A porgerle è il centrosinistra che chiede alla giunta di fare piena luce in merito alle due questioni sotto la lente di ingrandimento della magistratura, ovvero l’insediamento urbanistico di Via Dubini/Via De Gasperi (supermercato Lidl) e quel presunto contratto di locazione di un immobile di proprietà di un’azienda riconducibile al vicesindaco con la municipalizzata Sieco.

Le 11 domande

Di seguito le 11 domande contenute nell’interrogazione firmata da Gemma Tagliabue (Pd), Tommaso Police (Pd) e Mimmo Mottura (In Movimento per Cassano) a cui i tre consiglieri di opposizione chiedono risposta scritta entro i 30 giorni previsti dal regolamento:

1. Gli organi di stampa hanno riportato che i presunti reati contestati dagli inquirenti nei Vs. confronti sono corruzione, turbativa d’asta e abuso di ufficio. Qual è la pratica amministrativa oggetto di indagine, per la quale sono stati ipotizzati i suddetti reati?

2. Sempre dai quotidiani locali, apprendiamo che il Sindaco pare abbia avuto contatti con tale sig. Gianluca Quartesan. Che ruolo ha avuto costui nell’operazione urbanistica di via Dubini/via De Gasperi ?

3. Leggiamo dalla stampa che le perquisizioni nella giornata di venerdi 30.10.2020 sono avvenute in Municipio e presso le abitazioni private del Sindaco e del Vicesindaco e nello studio professionale del Sindaco. Se le richieste degli inquirenti riguardano una pratica amministrativa che non dovrebbe uscire dagli uffici comunali, con quali motivazioni sono state perquisite anche abitazioni private e studi professionali?

4. Ad oggi, le opere di compensazione relative all’inserimento di una rotatoria tra le vie De Gasperi e Dubini non sono state ancora realizzate nonostante il supermercato sia aperto ormai da fine agosto, perché il vicesindaco dichiara a mezzo stampa che non sono funzionali? Inoltre, come mai in tutti i Comuni dove Lidl ha aperto dei nuovi punti vendita sono state realizzate le opere di compensazione previste dalle convenzioni prima delle aperture, mentre a Cassano Magnago no?

5. Abbiamo letto più volte dichiarazioni di membri di Giunta inerenti a difficoltà legate agli espropri per realizzare le opere sopra citate. Quali sono le difficoltà che si riscontrano?

6. Quanto all’affitto di alcuni capannoni da parte della società Casa del Gas a Sieco, secondo fonti giornalistiche pare che la società Casa del Gas snc riconducibile al vicesindaco Coghi abbia incassato da Si.Eco Srl 40.000 € in 4 anni. A tal proposito, nel 2016 è stata fatta una procedura ufficiale di gara di appalto/affidamento? Attualmente il contratto è ancora in essere?

7. Cosa ha determinato la necessità di Sieco di usufruire dei capannoni della Società “La Casa del Gas Snc” riconducibile al Vicesindaco?

8. Nel prendere in esame la possibilità di stabilire un rapporto di locazione sono state mai valutate o fatte presente le inopportunità derivanti dalla stabilizzazione di questi rapporti contrattuali?

9. Sempre in merito alla precedente vicenda, i destinatari della presente interrogazione non ritengono che il Sig. Coghi si sia trovato in conflitto di interesse con il proprio ruolo di Assessore e Vicesindaco?

10. Considerato che ben tre assessori e Antonio Frascella l’amministratore unico di Si.Eco (di cui il Comune di Cassano Magnago è socio di maggioranza e responsabile della nomina) sono stati implicati in diverse vicende giudiziarie, il Sindaco non ritiene di essersi avvalso di collaboratori inadeguati all’alto compito loro affidato?

11. In conclusione, alla luce di tutte le vicende giudiziarie che si susseguono ormai da un anno e mezzo, politicamente il Sindaco può dichiarare che la Città di Cassano Magnago, nel suo insieme, non stia subendo un grave danno di immagine e che tutte queste vicende non abbiano gravemente compromesso la fiducia dei cittadini nei confronti del Sindaco e della Giunta?

Bella scusa

L’interrogazione del centrosinistra fa seguito a una prima mozione, annunciata da Tagliabue in conferenza capigruppo, ritenuta però inammissibile dal presidente del consiglio comunale Pietro Ottaviani a causa di uno “scivolone” lessicale sul termine mozione. «Bella scusa», dicono ora dal Pd, increduli che su una vicenda tanto grave si comporti in questo modo chi dovrebbe essere il garante di tutte le forze politiche sedute in consiglio comunale. «Vedremo se troveranno un altro escamotage per evitare di rispondere anche all’interrogazione o se finalmente avranno il coraggio di affrontare la questione pubblicamente in totale trasparenza».

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