Cassano, Ottaviani contro i partiti: «Qui non ci devono stare se è la politica delle poltrone»

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CASSANO MAGNAGO – Un centrodestra, così, è davvero improbabile che riesca a mettere d’accordo tutte le anime di un gruppo che aspira all’unità per le Amministrative del prossimo 12 giugno. Le tensioni a Cassano Magnago sono evidenti. E si trasformano in sfoghi pubblici che disegnano il profilo di fazioni sempre più distanti tra loro. L’ultimo episodio, ieri 28 aprile, in consiglio comunale, dove la discussione sul bilancio di previsione 2022 ha fatto da filtro a prese di posizioni politiche. Pietro Ottaviani, presidente del consiglio comunale e scommessa di chi spinge per un progetto di continuità nel post-Poliseno, rompe il silenzio: «I partiti, in dieci anni, non ci sono stati. E non devono entrarci se questa è la politica delle poltrone».

Per la città o per la poltrona

Un botta e risposta che si è sviluppato sull’asse Pietro Ottaviani-Giorgio Soldarini, due binari paralleli all’interno di una maggioranza che due mandati fa ha dato vita al dentro tutti – Lega esclusa – del “Metodo Cassano” riunito intorno al sindaco Nicola Poliseno. E che oggi zoppica. Soldarini, storico di Forza Italia e punto di riferimento dell’ala centrista della maggioranza che punta sull’attuale vicesindaco Osvaldo Coghi, ha ripercorso i passi della politica degli ultimi vent’anni, vista come una sorta di strada già spianata e quindi offerta a chi ha governato e governerà: «L’intelligenza – ha detto in aula – di chi è venuto nel tempo e, spero, anche di quelli che verranno, è stata valorizzare tutto il buono che è stato fatto». E ha aggiunto: «Ritengo che non ci sia un bene o un male, civici o partiti: c’è gente che vuole servire e chi è interessato alla poltrona, questa è la differenza. E queste persone sono ovunque. L’intelligenza è mettere insieme la capacità di bene comune di ciascuno».

«Fuori i partiti»

Di contro, Ottaviani, fa la sua prima dichiarazione pubblica dopo l’investitura di Poliseno a suo successore: «La città è progredita, ha bisogno di altro. Non delle chiacchiere di vent’anni fa». Lo sguardo è rivolto alle scelte di due mandati fa. Ma anche al futuro: «Siamo usciti dai partiti, siamo andati avanti e abbiamo voluto bene alla città. I partiti, in dieci anni, non ci sono stati. E non devono esserci se questa è la politica delle poltrone. Perché qui c’è gente che ha voglia di fare il bene di Cassano. Quindi, siamo pronti a continuare in questa direzione». E direttamente a Soldarini: «Lei ha fatto la sua esperienza, noi faremo la nostra. Ma mi creda che il bene comune è a favore di tutti».

Prima Poliseno, ora Ottaviani

Solo due giorni fa, nonostante il mandato dei vertici provinciali di Forza Italia per concludere le trattative all’interno della coalizione, il primo cittadino ha parlato di «limite superato», lasciando intravedere la possibilità di una rottura sempre più vicina con la Lega. Ora Ottaviani, il candidato sindaco su cui Poliseno ha sempre investito, in consiglio comunale ha rimarcato il concetto e va oltre. Quando dice che i «partiti non devono esserci» significa che è pronto a fare a meno anche del sostegno di Forza Italia e Fratelli d’Italia per intraprendere un percorso totalmente civico? E i vertici provinciali, che si riuniranno questa sera per un incontro (forse) decisivo, come prenderanno le dichiarazioni di Ottaviani?

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