I genitori di Cassano: «Scuole Orlandi malsane». La dirigente stronca le accuse

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CASSANO MAGNAGO – La richiesta è chiara: «Chiediamo un intervento rapido e risolutivo per questa incresciosa situazione». Firmato «genitori preoccupati». Sono le famiglie dei ragazzi che frequentano le medie Ismaele Orlandi a Cassano Magnago, che in una lettera inviata al sindaco Pietro Ottaviani – oltre che agli assessori Rocco Dabraio e Alessandro Passuello – per avere «spiegazioni sullo stato della scuola». Descrivono un ambiente «poco stimolante» e che «causa disagio». Quanto basta perché prenda in mano la situazione direttamente la dirigente scolastica Raffaella Ferrari. Che replica: «Scarsissima conoscenza della situazione».

Le condizioni delle aule

I «genitori preoccupati» descrivono la situazione di quattro classi che devono svolgere le lezioni al piano seminterrato dell’edificio: «Un ambiente per nulla adatto allo scopo, malsano, non scaldato adeguatamente, di scarse dimensioni, con illuminazione naturale insufficiente». Oltre a risultare «privo delle moderne attrezzature didattiche, presenti nelle restanti classi dell’istituto e in qualunque scuola degna di essere chiamata tale nel 2023». Fino a sottolineare la «nota presenza di amianto». Seguono, quindi, una serie di domande. Come: «Tali ambienti risultano sicuri per i nostri ragazzi e per il personale docente?». Oppure: «É stata verificata la presenza di amianto e lo stato di conservazione dell’isolamento delle tubazioni dell’impianto di riscaldamento, presente sopra i nostri figli?». E ancora: «Perché il primo lotto dei lavori – iniziato ormai nel lontano 2016 – è stato terminato in pochi mesi, mentre il secondo lotto – iniziato da quasi tre anni – è essenzialmente fermo?». Per le famiglie è un «problema della città». E come tale, dicono, «merita di essere trattato con priorità e senza perdere ulteriore tempo. All’opposto, sembra essere dimenticato totalmente».

La richiesta

Nella lettera viene ricordata l’inaugurazione del cantiere, quando il Comune «prometteva la sistemazione della scuola in tre lotti che si sarebbero dovuti svolgere nel corso di pochi anni. Cosi non è stato». Quindi la richiesta che le classi in eccesso possano «essere quantomeno dislocate momentaneamente in altri edifici pubblici comunali. O in un’altra scuola, anche di altro istituto». E aggiungono: «Con la giusta organizzazione, accorpando le ore del medesimo professore per le classi trasferite – chiedendo anche a questi ultimi qualche sforzo – i ragazzi potrebbero fare lezione in un ambiente senza dubbio migliore e più stimolante».

«Profondo rammarico»

La replica della dirigente scolastica non si fa attendere, «senza entrare troppo nel merito delle accuse mosse, che denotano una scarsissima conoscenza della situazione». Questo perché «le aule sono perfettamente riscaldate, sono così luminose che si rende necessario acquistare delle veneziane». Sale che «hanno attrezzature di ultima generazione per lo svolgimento delle lezioni». Motivo per cui «non posso nascondere un profondo rammarico nel leggere la lettera». Di più: «Se è vero che è il Comune il proprietario dei locali, sono io come dirigente che ho firmato lo spostamento delle classi nelle aule del seminterrato: valutate idonee allo svolgimento delle lezioni. Ed è che quindi il mio operato che viene messo in discussione». Considerando però che «né io né il Comune abbiamo problemi ad assumerci le nostre responsabilità – e anche a mettere la firma in fondo alla lettera – saremo felici di accogliere nelle aule del seminterrato i non firmatari, ma sottoscriventi, “genitori preoccupati” lunedì 4 dicembre alle 18».

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