Castellanza, «Stop alla centrale. Il sindaco riapra la trattativa per le compensazioni»

La torre della centrale di Castellanza e il consigliere Caputo

CASTELLANZA – Finché non ci sarà chiarezza sui parametri da rispettare e finché i rumori continueranno a rendere impossibile la vita dei cittadini la centrale della Ime Power va fermata». Lo chiede Mino Caputo, consigliere di minoranza e referente dell’associazione Castellanza nel cuore.

Mino Caputo, una vita nella politica castellanzese, quasi sempre in opposizione (anche quando è stato “maggioranza”), ha il pregio di non prendere mai come oro colato temi e questioni della città in cui vive. E lo fa anche sulla centrale che tanto sta facendo discutere e arrabbiare una parte dei castellanzesi. Partendo proprio da loro: «Se non ci fossero stati i cittadini con la loro determinazione questo problema, forse, sarebbe scivolato nel silenzio».

Il quadro

Caputo, rispetto al quadro generale, aggiunge poco. I termini si conoscono e lui ha seguito passo dopo passo la vicenda. Ricorda che le istituzioni di governo e di controllo (Provincia, Comune e Arpa) si sono attivati sul problema, «anche se auspico un’azione più pressante e puntuale al fine di arrivare presto a una soluzione». Aggiunge che la società dovrebbe aver avviato una serie di interventi di mitigazione: «Speriamo sia davvero così»; e pone l’attenzione su sulla falda dell’acqua e sul vicino tunnel delle FerrovieNord: «Siccome le vibrazioni sul terreno sono davvero forti – chiede – siamo sicuri che l’acqua, le infrastrutture di Cap Holdin e quelle ferroviarie siano al sicuro?».

Stop alla centrale e compensazioni

Insomma, «la soluzione dei problemi al momento non c’è – continua Caputo, che mette sul tavolo un paio di richieste – Credo che la prima sia quella di imporre il fermo alla centrale almeno fino al momento in cui avremo un quadro preciso della situazione e gli interventi di mitigazione realizzati. L’altra richiesta è sulla compensazione economica. I cittadini di Castellanza stanno subendo un disagio piuttosto pesante che non verrà nemmeno ricompensato dal teleriscaldamento (in realtà contemplato tra le 4 condizioni della legge regionale 2012 di cui almeno una da rispettare) poiché pare che lo studio avanzato sia quello di Neutalia con Accam e non quello di Ime Power. Per questo credo che l’amministrazione non si possa accontentare dei 203 mila euro in opere comprese nel rilascio dell’autorizzazione. Forse su questo aspetto occorre riaprire una dialogo».

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