Castellanza, morte di Niang: indagini chiuse. In due verso il processo

CASTELLANZA – Chiuse le indagini per la tragedia costata la vita al giovanissimo Niang, 15 anni, annegato nel pomeriggio del 17 ottobre 2021 nella vasca di depurazione di un sito produttivo, sul quale insistono tre aziende, in via Isonzo a Castellanza.

Indagini chiuse

Moltissimi i testi sentiti nel corso dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra e condotta dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio. Inizialmente gli indagati erano tre: i legali rappresentanti di una delle aziende e dell’impianto del sistema di depurazione e il curatore fallimentare della società proprietaria dell’area. Per quest’ultimo il pubblico ministero ha chiesto l’archviazione.

Dal gioco alla tragedia

Agli altri due indagati, assistiti dagli avvocati Christian Bossi e Luca Abbiati, è stato invece notificato il 415 bis, ovvero l’avviso di conclusione indagini. Presumibile aspettarsi che per questi ultimi la procura d Busto si prepari a chiedere il rinvio a giudizio. Quella domenica  il 15enne, con la madre e i fratelli, era andato a trovare un amico di famiglia che, facendo il custode per una delle ditte del comparto produttivo, vive nella palazzina aziendale con la famiglia. Niang, con gli amici, è uscito in una domenica di sole a giocare a pallone. La palla era finita nella vasca e l’adolescente era scivolato nel tentativo di recuperarla. Annegando. La morte del giovane aveva profondamente scosso Castellanza. Il consiglio comunale si era fermato in segno di rispetto ed era stata lanciata una raccolta fondi per sostenere la famiglia del 15enne.

La posizione delle difese

Adesso i difensori hanno 20 giorni di tempo per fare le loro mosse. E’ quasi certo che, visti gli atti, le difese degli indagati depositeranno delle memorie difensive puntando sulla “culpa in vigilando” degli adulti presenti quella domenica pomeriggio che, per i difensori, erano perfettamente al corrente che in quell’area i ragazzi non avrebbero potuto giocare ma che non lo hanno impedito. Da valutare un eventuale interrogatorio davanti al Pm.