CASTELLANZA – Addio Sieco. Palazzo Brambilla esce dalla società di Cassano che si occupa della raccolta rifiuti. Il divorzio – consensuale secondo quanto si racconta – avverrà nel corso dei primi mesi del 2024, ma l’amministrazione Cerini sta già lavorando per trovare un nuovo gestore. Dire quale, al momento sarebbe un azzardo, anche se l’ipotesi di “affidarsi” ad Ala (società di Amga) non è da escludere.
Fari spenti
La notizia è di quelle che spiazzano, poiché il cambio di gestore del servizio rifiuti è un passaggio molto delicato e comporta sempre una rivoluzione anche nelle abitudini dei cittadini. Nel senso che non è detto che il nuovo che arriva applichi gli stessi accorgimenti del predecessore. Anche solo nel calendario dei giorni di raccolti.
Al momento però l’indiscrezione (confermata da più parti, seppur a microfoni spenti) non è accompagnata da motivazioni legate alla scelta. Di certo però (immaginiamo) che a monte di tutto ci sia insoddisfazione per il servizio reso. O forse migliori condizioni economiche nella società individuata.
Il motivo del silenzio
Sulla questione però il sindaco Mirella Cerini si cuce la bocca. Un silenzio abbastanza semplice da spiegare. Primo perché l’intenzione è chiudere la vicenda senza alcun strascico polemico. Anche se quello tra Castellanza e Sieco sembrerebbe un divorzio che fa tutti contenti. L’amministrazione ha l’obiettivo di aumentare il livello di un servizio che tocca da vicino ogni singolo cittadino; la società, che perde un socio di peso, si alleggerisce anche di tutta una serie di costi non da poco.
Castellanza, infatti, è una città “bipolare” nel senso che ha dimensioni numeriche da “paesone” (basti pensare che quando si va a eleggere il sindaco manco è prevista l’ipotesi ballottaggio perché sotto i 15 mila abitanti), ma vanta una serie di servizi da grande città. Basti pensare alla presenza di due ospedali, della stazione, dell’Università. Realtà, soprattutto quelle sanitarie, che incidono sulla raccolta rifiuti.