Turisti varesini in Israele: «Rientriamo, siamo stati lontani dalla guerra»

Alcuni turisti varesini sull'aereo che li riporterà in Italia

VARESE – «Siamo felici di rientrare a Varese perché Israele è in guerra. Non abbiamo mai sottovalutato la situazione: in questa settimana non abbiamo mai corso pericoli, ma trattandosi di uno scenario complesso siamo felici di tornare in Italia perché è impossibile sapere come la situazione evolverà». Stefania Morandi, del tour operator Morandi Tour di Varese, parla dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv mentre è in coda per imbarcarsi insieme al gruppo di circa 15 turisti varesini che ha accompagnato in Israele.

Rientro a mezzanotte

Sono le 16.30 di oggi, martedì 10 ottobre, quando risponde alla chiamata di Malpensa24. Il volo Turkish Airlines che riporterà il gruppo a Malpensa è decollerà dopo le 18. L’atterraggio è previsto per mezzanotte circa. Alla domanda com’è la situazione Morandi risponde: «Sotto controllo. Oggi l’aeroporto è aperto; è stato chiuso ieri (lunedì 9 ottobre ndr) – spiega Morandi – Sempre ieri è stata l’unica volta in cui abbiamo sentito le sirene suonare: un missile è caduto a circa 25 chilometri da Gerusalemme. L’organizzazione è super efficiente: siamo costantemente informati attraverso delle App e abbiamo una guida con 35 anni di esperienza. Ieri abbiamo seguito le istruzioni e siamo rimasti al coperto, così come ci è stato detto di fare. Non ci siamo sentiti in pericolo, pur avendo perfettamente contezza della situazione».

Felici di tornare a casa

Anche i contatti con la Farnesina sono stati costanti: «Abbiamo informato il ministero della nostra presenza qui e li abbiamo informati del nostro rientro – spiega Morandi – L’aeroporto è aperto e stanno imbarcando il nostro volo. Certo il Ben Gurion è intasatissimo, come comprensibile. Tanto che siamo arrivati cinque ore prima dell’imbarco in modo da avere tutto il tempo necessario per effettuare i controlli. Tra poco decolliamo». Nel corso della settimana i turisti varesini hanno proseguito con le escursioni in programma: «Siamo sempre stati lontani dalla zona del conflitto – spiega Morandi – E abbiamo sempre chiesto indicazioni alle autorità locali: non c’è mai stato pericolo per noi. Due giorni fa Gerusalemme era piena di turisti. Non siamo fai da te, ci sappiamo muovere. Abbiamo sempre agito in sicurezza, pur dispiaciutissimi per quello che stava succedendo. Cos’altro avremmo potuto fare? Nessuno ha mai ignorato che Israele era entrato in guerra. E’ una tragedia alla quale, però, non potevamo fare nulla per porre rimedio. Ribadisco: ieri è stato il primo giorno in cui abbiamo sentito le sirene. E ribadisco: siamo felici di tornare a casa, certo c’è stata preoccupazione per la situazione ma siamo sempre stati seguiti da persone competenti».

A Malpensa voli sospesi e riservisti

Da Malpensa, nel frattempo, nelle scorse ore sono decollati numerosi riservisti israeliani richiamati dal Governo per fronteggiare l’attacco di Hamas. Intanto i voli easyJet e Wizzair da Malpensa per Tel Aviv sono stati sospesi. Restano operativi solo i voli di El Al, compagnia di bandiera israeliana. La maggior parte degli aerei che compongono la flotta di El Al sono dotati di sistemi anti missili.

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