Truffe internazionali e soldi falsi: confiscata villa da 250mila euro a Castellanza

CASTELLANZA – Reati finanziari e truffe internazionali: la guardia di finanza confisca un immobile da 250mila euro. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Busto Arsizio è frutto delle meticolose indagini, anche di carattere patrimoniale, dei Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, avviate nel 2015 e che hanno portato alla condanna per reati economico-finanziari di tre imputati, due di origini cubane e una di nazionalità serba, alla pena complessiva di quattro anni e quattro mesi di reclusione, nonché alla confisca per equivalente di beni mobili e immobili fino alla concorrenza di 250 mila euro.

L’indagine della Gdf

Le indagini e gli accertamenti delle Fiamme Gialle del Gruppo di Busto Arsizio, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, avevano già portato all’emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre all’epoca indagati, accusati di reati contro il patrimonio ancorati ad operazioni fraudolente di cambio valuta, realizzati in più Stati attraverso la consegna agli ignari clienti/vittime – in genere di nazionalità straniera – di banconote contraffatte (recanti la dicitura fac-simile). I “clienti”, infatti, allettati dalla prospettiva di operazioni di cambio valuta estremamente vantaggiose e, a volte, interessati a sistemi che non lasciassero traccia, si sono affidati così a canali “non ufficiali”.

Soldi falsi

Grazie ad un mix investigativo, costituito da attività di intercettazioni, tracciamenti telefonici e pedinamenti, i finanzieri sono riusciti a documentare l’intensa attività illecita dei tre componenti di un più articolato gruppo criminale, i quali, avvalendosi di arredamenti appositamente modificati con la creazione di doppiofondo, consegnavano agli ignari “clienti” interessati all’operazione di cambio, banconote contraffatte recanti la dicitura “fac-simile”, in luogo di quelle genuine, mentre ricevevano nel contempo all’estero (Russia ed Hong Kong) la contropartita in valuta reale, dandosi poi repentinamente alla fuga prima che queste ultime potessero accertarsi della falsità del denaro ricevuto.

Case e Rolex

Con l’intervenuta sentenza di condanna, è stata disposta altresì la confisca della somma di 250 mila euro nei confronti dell’imputata di nazionalità serba, profitto dei reati contro il patrimonio commessi, attraverso la confisca di un immobile a Castellanza, oggetti preziosi, tra cui un Rolex, e disponibilità finanziarie. L’immobile passa così nella disponibilità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei Beni Confiscati che ne valuterà anche un suo impiego a disposizione delle comunità locali per finalità di natura sociale.

L’esecuzione del provvedimento riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità.

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