CASTELLANZA – Otto mesi per sognarlo, ma il Dream adesso è davvero realtà. A coronamento di una stagione straordinaria nel girone lombardo d’Eccellenza, la Castellanzese, con la vittoria ottenuta nell’ultima giornata a Vigevano (1-4 con tripletta di Colombo), può finalmente brindare alla matematica promozione in serie D. Una promozione a dir poco storica per il club neroverde, arrivato al punto più alto della sua quasi centenaria storia, iniziata nel lontano 1921.
Affetti: dalla seconda categoria alla serie D
La Castellanzese navigava a vista in seconda categoria, quando il presidente Alberto Affetti, castellanzese doc come il padre Giuseppe, decise di rilevare il timone del club neroverde: “Ricordo ancora la mia prima partita da presidente, contro il Legnarello. Da lì è iniziata una grande avventura che, passo dopo passo, ci ha portato fino alla serie D“.
Per Castellanza, chiusa a cuscinetto fra l’ingombrante storia dei tigrotti della Pro Patria di Busto Arsizio e dei lilla del Legnano, si tratta di un traguardo mai raggiunto.
Asmini, Roncari e Gibellini
Un traguardo centrato al temine di una stagione a dir poco da incorniciare, iniziata in estate con l’investitura tecnica di Fiorenzo Roncari: una scelta forte, per certi versi anche controtendenza, ma che – a conti fatti – attesta la lungimiranza del direttore sportivo ex Sampdoria e Pro Patria Salvatore Asmini. Con una società forte alle spalle, la Castellanzese, protagonista di un girone d’andata a dir poco strepitoso (12 vittorie, 2 pareggi ed 1 sola sconfitta), nel girone di ritorno, pur tirando inevitabilmente un po’ il fiato, è comunque riuscita a dimostrarsi più forte di tutti e di tutto, mettendosi alle spalle formazioni del calibro di Legnano, Varesina, Busto 81, Fenegrò e Varese, partite coi favori del pronostico, ma poi imbattutisi contro bomber Stefano Gibellini e compagni