Pronto soccorso al collasso, Busto al Centro: “Intervenga il sindaco Antonelli”

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BUSTO ARSIZIO“La situazione è peggiorata, oramai è al limite del collasso”. Gianluca Castiglioni (nella foto), consigliere comuale di Busto al centro e medico, ritorna sulle condizioni operative del pronto soccorso dell’ospedale di via Arnaldo da Brescia e dello speculare reparto del Sant’Antonio Abate di Gallarate, gestito dalla stessa Asst. Vi ritorna con un nuovo atto ufficiale, dopo una petizione e gli allarmi lanciati attraverso i media: un’interrogazione al sindaco Emanuele Antonelli. “Al primo cittadino di Palazzo Gilardoni – spiega Castiglioni – chiediamo se è a conoscenza delle gravi carenze numeriche del personale medico del pronto soccorso e dei conseguenti rischi a cui sono sottoposti operatori e utenti. Gli domandiamo se non sia il caso che, come massimo rappresentante di Busto Arsizio, non intenda fare pressione sulla Regione e sulla dirigenza ospedaliera affinché provvedano a risolvere il serio problema, che va aggravandosi col passare dei giorni e in concomitanza con il periodo feriale”.

castiglioni antonelli pronto soccorso bustoFuga dei medici dall’ospedale

Il quadro di riferimento è molto preoccupante, a quanto sembra. La mancanza di medici specialisti obbliga la direzione sanitaria a reperire professionisti a turno dai vari reparti. “Così che siano questi, assieme allo stesso pronto soccorso, a subire tagli e disagi – avverte l’esponente di Bac -. Siamo al punto che l’ordinaria attività viene ridotta al minimo, con la drastica diminuzione dei posti letto e la limitazione degli ambulatori. Nel frattempo aumenta il lavoro, i turni sono spesso massacranti e, addirittura, c’è chi salta i riposi e le ferie. Ciò non garantisce la massima efficienza. Il risultato, oltre alla mancanza di funzionalità ed efficienza, è la fuga dei medici dall’ospedale. Con tutte le conseguenze del caso”.

Chiudere di notte uno dei reparti di emergenza/urgenza

Soluzioni? La prima, la più ovvia: assumere personale. “Ma i bandi o sono andati deserti o non hanno raggiunto i risultati prefissati a favore dell’organico” incalza Castiglioni, sottolineando proprio la questione dei medici specialisti. Una seconda possibilità per evitare che davvero la struttura collassi riguarda la chiusura, quanto meno nelle ore notturne, di uno dei due pronto soccorso di Busto e Gallarate. “Soluzione drastica ma, di questo passo, inevitabile” commenta il nostro interlocutore. Chiudere uno dei due pronto soccorso? Scontato ipotizzare la reazione dei cittadini di fronte a una simile scelta. “In gioco c’è però la salute collettiva – spiega Castiglioni – non si può far finta di nulla. Quanto meno fino alla realizzazione del futuro ospedale unico, attorno al quale si muovono amministrazioni civiche e Regione, Ad Antonelli chiediamo anche di informare il consiglio comunale sullo stato dell’arte, all’indomani del summit tenuto a Milano con il governatore Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Mi sembra il minimo che si sappia a che punto sono le procedure burocratiche e tecniche per avviare l’opera”.
L’interrogazione di Bac è già iscritta all’ordine del giorno della prossima assemblea civica bustoccca, convocata per il 23 luglio. L’argomento è della massima importanza, benchè l’amministrazione civica non abbia specifiche competenze sulla sanità. Ma è anche vero che tocca alla politica farsi parte diligente di una questione che va ben oltre le stesse competenze: la garanzia di cure tempestive e di qualità.

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