Cavaria, Ciconte non si arrende. Ricorso al Tar dopo la cacciata dalla giunta

Lucia Ciconte e Franco Zeni

CAVARIA CON PREMEZZO – Lo scorso dicembre, Lucia Ciconte si è vista revocare la nomina da vicesindaco e le deleghe assessorili a Cavaria con Premezzo. Oggi la polemica non si placa. Ma anzi si passa alle carte bollate. Convinta di aver subito un torto, ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia. Trascinando l’ente locale, il primo cittadino Franco Zeni e il suo attuale vice Diego Bonutto davanti al giudice.

Il ricorso al Tar

Non è un caso isolato, quello di un sindaco che – per un motivo qualsiasi – decide di ritirare le deleghe a un membro della giunta. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Ma, a Cavaria con Premezzo, Ciconte ha deciso di puntare i piedi e portate avanti la questione al Tar. Lo conferma Zeni, che per il momento sceglie la via del no comment e preferisce concentrarsi su altro, in particolare sulla partita delle Amministrative di giugno. E lo conferma anche la delibera di giunta che autorizza il sindaco a «resistere in giudizio nella causa e a conferire procura alle liti per il patrocinio legale». Quindi a conferire all’avvocato «l’incarico di patrocinio legale in relazione alla controversia, incaricando il medesimo di ogni più ampia facoltà di dire, eccepire e dedurre quanto riterrà opportuno nell’interesse del Comune».

La vicenda

Una vicenda che si è trasformato in un polverone polemico. Fin dall’inizio, dal consiglio comunale della revoca del 20 dicembre scorso. Ciconte non aveva fatto prigionieri, votando contro o astenendosi a ogni argomento trattato che potesse essere contestato da un punto di vista politico. Una seduta accesa, che è sfociata in uno scontro finale, a suon di parole, nell’immediato post-seduta. Ora si passa anche alle vie legali.

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