«Cento miliardi. Di debito buono». La ricetta di Librandi contro il caro-energia

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GIanfranco Librandi

SARONNO – «Una stima realistica dello stanziamento da affrontare per sterilizzare per un anno gli aumenti delle bollette in Italia è di circa cento miliardi di euro. Una cifra enorme». Parola di Gianfranco Librandi, imprenditore di Saronno e deputato (candidato per la riconferma in coalizione con il centrosinistra in quota +Europa), che in una lettera pubblicata sul quotidiano “Il Foglio” offre la sua ricetta contro la crisi energetica che sta colpendo, e allarmando, l’intero tessuto produttivo italiano.

Debito buono

Gianfranco Librandi, notoriamente draghiano, collega questa sua considerazione a quella che definisce come «la relazione tra debito – quello buono e non in salsa salviniana – e politica energetica», richiamando la celebre “lezione” del premier Mario Draghi sulla differenza tra “debito buono” e “debito cattivo”. In sostanza, la tesi dell’imprenditore di Saronno, alle iniziative che il governo sta negoziando in Europa (tetto al prezzo del gas e disaccoppiamento dei prezzi di gas ed elettricità), non potrà che aggiungersi «un massiccio intervento dello Stato per scongiurare recessione e crisi, con il rischio di blocco produttivo per centinaia di aziende e di cassa integrazione per migliaia di lavoratori». Uno stanziamento peraltro limitato al 2023, che sarà «il vero ostacolo da superare e pertanto, anche investimenti a debito sarebbero giustificati dalla congiuntura».

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