Chiuso 5 giorni, presto senza corrente. Ma il chiosco in piazza a Busto non se ne va

BUSTO ARSIZIO – “Serrande” abbassate per il chiosco di piazza San Giovanni: da quasi un mese e mezzo sotto sfratto dal Comune, la struttura del bar Sempre Pronto è stata chiusa dalla Polizia. Uno stop di cinque giorni stabilito in seguito all’esito dell’ispezione degli agenti avvenuta ieri sera, 31 luglio, nell’ambito dei controlli sulla movida in centro a Busto. Nel frattempo però l’amministrazione comunale, che ritiene “abusivo” il chiosco posizionato nella piazza della Basilica, ha anche chiesto ad Agesp Energia di staccare la corrente elettrica al locale. Ma il titolare del Sempre Pronto, Gianpiero Matichecchia, non demorde: «Contesterò anche questo verbale. E chiederò i danni per tutto».

Busto, il Comune ha deciso: il chiosco di piazza San Giovanni deve sgomberare

La telenovela

Ha ormai i contorni della “telenovela” la vicenda del chiosco della discordia di piazza San Giovanni, nel salotto del centro di Busto. La chiusura per 5 giorni ordinata dalla Polizia di Stato a seguito delle irregolarità rilevate nel corso dei controlli effettuati nei locali della movida arriva proprio alla vigilia della scadenza del termine per il distacco dell’energia elettrica di cui si serve la struttura, che il Comune ha chiesto alla propria controllata Agesp di effettuare, in attesa dello sgombero. Atteso in realtà dal 24 giugno, quando in occasione della festa patronale di San Giovanni fu intimato al Sempre Pronto di portar via il rimorchio targato piazzato vicino ai tavolini, ma mai effettuato, anche per l’oggettiva complessità dell’operazione, che richiede mezzi che Agesp non ha “in casa”.

La replica

«Giovedì riapriamo» annuncia Gianpiero Matichecchia, titolare del Sempre Pronto, facendo buon viso all’ordinanza di chiusura. «Ci prendiamo qualche giorno di riposo». Anche se ci tiene a chiarire che le violazioni riscontrate (uso scorretto dei Dpi da parte dei dipendenti e l’impiego di due di loro, 17enni, nella somministrazione di bevande alcoliche) verranno contestate: «I miei due camerieri hanno 17 anni ma sono regolarmente assunti, come previsto dalla legge, e non somministrano alcolici, ma servono al tavolo dopo che il barman li ha preparati e il responsabile di sala ha accertato che i clienti non siano minorenni – spiega il commerciante – mi contestano il fatto che non abbiamo un registro delle prenotazioni, pur essendo un bar e non un ristorante; mi contestano gli spazi quando le distanze non sono di un metro ma di un metro e mezzo; mi contestano il gel ma lo abbiamo sul bancone come tutti».

Sempre Pronto (a resistere)

Insomma, nessuna intenzione di lasciare la piazza: «L’elettricità, io la pago e non possono tagliarmela – continua Matichecchia – ma se credono, lo facciano pure, poi sarà un giudice a stabilire chi ha ragione. Ricorreremo e chiederemo i danni per tutto, dai mancati incassi di questi giorni alla demoralizzazione che ci hanno causato. Forse in Comune vogliono che anche questa piazza diventi come Vittorio Emanuele, con la gente che non può passeggiare tranquilla e si deve barricare con i cancelli? Eppure, se il sindaco mi avesse chiesto di togliere il chiosco a fine agosto, glielo avrei messo nero su bianco e l’avremmo risolta così». Invece la battaglia continua. L’unica novità è l’audizione che il Sempre Pronto ha ottenuto venerdì 7 agosto al comando di Polizia Locale: «Finalmente dopo più di un mese ci ricevono…».

Sfratto al chiosco, ma c’è chi fa la figura del babbeo

busto chiosco piazza chiuso – MALPENSA24