Ciclabile Alfieri-Pirandello, Legambiente Busto: «Su strada, non sui marciapiedi»

L'ipotesi di stradapertutti.it per la ciclabile di viale Alfieri-Pirandello

BUSTO ARSIZIO – «Ci vuole coraggio: a Sant’Edoardo una vera pista ciclabile su strada, invece che sui marciapiedi». Nella querelle sul progetto del nuovo percorso ciclopedonale di viale Alfieri e viale Pirandello, approvato nei giorni scorsi in giunta, irrompe Legambiente Busto Verde, l’associazione che ha ispirato la svolta verso la mobilità sostenibile lanciata dall’amministrazione comunale dopo l’emergenza Covid. «La pista ciclabile è necessaria, ma i marciapiedi non sono spazi deputati allo spostamento degli utenti in bicicletta». Insomma, per il Cigno Verde vanno sacrificati i posteggi, per lasciare spazio per le due ruote.

Il dibattito sull’opera

Una presa di posizione che s’inserisce nel dibattito innescato dalla scelta della giunta di sfruttare i marciapiedi larghi di viale Alfieri e viale Pirandello per realizzare il nuovo percorso ciclopedonale “light” verniciando l’asfalto in rosso e bianco. Nel quartiere, in particolare tra i commercianti, serpeggiano perplessità e contrarietà, legate in particolare alla potenziale pericolosità dei conflitti tra la presenza dei pedoni e delle biciclette su un marciapiede su cui si affacciano moltissime attività e servizi. Con l’assessore alla viabilità Max Rogora che ha opposto a questi dubbi l’assenza di reali alternative, che non comportino il sacrificio delle piante del viale o dei parcheggi lungo la strada.

Ciclabili sui marciapiedi a Busto, Rogora le difende: «Così, o via piante o posteggi»

Il rischio di conflitto pedoni-ciclisti

«È una questione culturale e di buon senso – sintetizza l’architetto Marco Fardelli, di Legambiente – bisogna rendersi conto che un pedone che passeggia sul marciapiede, entrando e uscendo dai negozi, non può essere messo a contatto con un ciclista che percorre la pista ciclopedonale a 15 chilometri orari. Il rischio di conflitto è troppo alto». Così Legambiente Busto Verde si dice da un lato «convinta che una pista ciclabile sia necessaria per alleggerire il traffico dovuto alla presenza di un numero altissimo e costante di automobili su strada, oppure lasciate nei parcheggi lungo la strada e per favorire gli spostamenti in bicicletta lungo uno degli assi est-ovest della città», ma dall’altro sottolinea come «i marciapiedi siano gli spazi deputati allo spostamento ed alla sosta dei pedoni, al posizionamento di sedie e tavolini di fronte ai bar ed alle attività commerciali in genere. Non di certo allo spostamento degli utenti in bicicletta».

Le possibili soluzioni

La posizione di Legambiente è chiara: «L’amministrazione abbia coraggio e realizzi la pista ciclabile su strada, traslocando i parcheggi attualmente esistenti», in particolare nelle vie trasversali. «I cittadini apprezzeranno e le resistenze dei negozianti non sono giustificate – sottolinea l’associazione presieduta da Paola Gandini – le ciclabili porteranno più risorse, come dimostrato scientificamente. L’autocentrismo deve finire». Ma c’è anche un’alternativa, preferibile ai marciapiedi. Legambiente Busto Verde l’ha già proposta nelle osservazioni al piano delle ciclabili dell’amministrazione: «Un itinerario alternativo lungo le vie Peschiera, Turbigo, Abba, Corridoni, Vizzola», che però, «pur essendo funzionale dal punto di vista strettamente viabilistico e di sicurezza degli spostamenti, specie quelli degli studenti, non risolverà del tutto il problema della ciclabilità e del traffico della zona intera», perché «con ogni probabilità una parte degli utenti abituati ad utilizzare le attività commerciali di Viale Alfieri-Pirandello continuerà a farlo, ricorrendo ad espedienti per salvaguardare la propria incolumità, lasciando in questo modo irrisolto il nodo di traffico e viabilità».

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