Quintana e Schachmann firmano l’ultima festa

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Nairo Quintana (nella foto) ha confermato la sua grande condizione e firmato con autorevolezza il successo nella settima e ultima tappa della Parigi-Nizza. Dopo la fuga iniziale di Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Aurélien Paret-Peintre (AG2R La Mondiale), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Nicolas Edet, Anthony Perez (Cofidis) e Alberto Bettiol (Education First), come da revisione la corsa si è animata nel finale con l’attacco solitario di De Gendt e poi lo scatto di Nairo Quintana che ha lasciato il gruppetto dei migliori per andare a conquistare l’ennesimo successo (il quinto) di questo suo bell’inizio di stagione.

A due chilometri dal traguardo ha attaccato Tiesj Benoot che ha messo in difficoltà il leader Maximillian Schachmann, arrivato al traguardo letteralmente in apnea e finito poi a terra in cerca di recupero. Benoot ha mangiato 18 secondi al tedesco che ha trovato un alleato insperato nel colombiano Higuita, che ha corso in maniera tatticamente discutibile.

Buona anche se non eccezionale la prova di Vincenzo Nibali: il siciliano ha messo al lavoro la squadra, segnatamente Elissonde e Porte sull’ultima salita, poi ha provato l’attacco ma non è riuscito a fare la differenza sui migliori della corsa, anche se – grazie al quintio posto odierno – è risalito fino al quarto posto della classifica generale alle spalle di Schachmann, di Benoot e di Higuita.

«Ieri ho affrontato la prima e vera salita lunga in corsa della stagione, ho dimostrato di star bene e la voglia di attaccare non è mancata. Un grazie anche alla squadra per il supporto che mi ha dato. Abbiamo fatto un buon lavoro, anche se purtroppo gli avversari non erano proprio dell’idea di lasciarmi andare, come invece hanno fatto con Benoot. Prendo questo come una forma di rispetto, una sorta di attenzione particolare per timore che la mia progressione potesse fare male. O forse, quando è partito Benoot, speravano che fossi io a chiudere per loro… Ma queste sono le corse, va bene così. Così, quando ho capito che non sarei riuscito ad andarmene, ho preferito rimanere a ruota. Quintana? Nairo sta vivendo un picco di condizione eccezionale, difficilissimo per tutti batterlo oggi».

E, inevitabile, lo sguardo al futuro prossimo: «Ora torno a casa, a Lugano. Siamo riusciti a concludere la Paris-Nice perché il livello di attenzione e precauzioni dentro il team e nel contesto gara era elevatissimo. L’organizzazione ha tenuto la corsa blindata e ci ha permesso di correre in modo, diciamo, adeguato. Ora per tutto il gruppo l’attività si ferma. Aspetteremo gli sviluppi e poi, a bocce ferme, faremo le dovute valutazioni».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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