Viaggio attraverso l’anima, a Comabbio in mostra l’arte di Carla Pugliano

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COMABBIO – Un viaggio attraverso l’anima, un percorso di metamorfosi e liberazione che si manifesta con e attraverso l’arte. Dopo il recente successo con la personale nello storico Palazzo Velli, nell’ambito di Rome Art Week (evento patrocinato da Ministero della Cultura, Regione Lazio, Università La Sapienza), Carla Pugliano torna nella sua provincia con “Catarsi evolutiva”, esposizione dal 6 al 21 aprile nei luoghi che hanno ospitato un nome illustre dell’arte contemporanea italiana: Lucio Fontana, a Comabbio, dove il celebre pittore visse e produsse le sue ultime opere artistiche, tra cui i famosi Tagli, Attese e Concetti Spaziali. L’evento, che sabato sarà inaugurato alle 17.30 nella sala intitolata all’artista, sarà patrocinato dal Comune.

Ansie e fragilità. Ma anche volontà di riscatto

Nella mostra di Pugliano il concetto di “catarsi” riporta anche alla connessione in cui Aristotele lo pose in rapporto all’arte; egli osservava come la partecipazione passionale che si realizza nello spettatore rispetto alle vicende e al dramma non sia semplicemente passiva e negativa (come l’aveva considerata, e perciò respinta, Platone) ma rappresenti anzi quasi uno sfogo, una liberazione da ciò che nell’anima corrisponde a tale pathos, e dunque porta a una forma di rasserenamento e calma interiore.
«Attraverso una melanconica riflessione sul senso dell’esistenza – ha spiegato l’artista – cerco di raccontare silenzi, ansie, fragilità e solitudine, ma anche la volontà di riscatto, sentimenti che, attraverso la rappresentazione artistica, mi restituiscono un senso di pace profonda. Tematiche universali che trascendono il tempo e restano sospese sul filo dell’eternità. La mia ricerca intimista si concentra sui corpi, sui volti, quali tramiti di un messaggio che si dissolve talvolta in scenari onirico-mitologici, altri in contesti surreali di carattere astratto. In alcune tele emerge il conflitto tra tradizione e contemporaneità: la pazienza di chi costruisce strati di incarnato velatura su velatura, e l’istinto che porta a liberare spatolate materiche e pennellate indisciplinate, alla ricerca di un viscerale “punto di rottura”».

Il mistero del processo creativo

Pugliano ha al suo attivo ha oltre quaranta esposizioni con partecipazioni in importanti fiere di settore ed eventi di portata nazionale e internazionali. In occasione delle sue personali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti, tra gli altri, da nomi illustri come Vittorio Sgarbi e Daniele Radini Tedeschi, curatore della Biennale di Venezia. Con la sua pittura eterogenea e profondamente emotiva invita a esplorare mondi interiori e a riflettere sui sentimenti umani. Un viaggio esperienziale intenso tra le venticinque tele presentate, che raccontano la spasmodica ricerca di contenuti e combinazioni cromatiche: «Credo che il processo creativo rimanga sempre un mistero. Esso avviene come una sintesi di ciò che ci spinge a cercare un significato nella vita attraverso l’arte. Nel groviglio emozionale della pittura, entrambi gli emisferi del cervello sono attivati: il sinistro, dedicato alla razionalità e alla visione dettagliata, e il destro, alla creatività, alla visione globale e all’intuizione. Trovare l’equilibrio tra questi due aspetti e continuare a evolversi è la sfida costante di ogni artista».

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