MALPENSA – C’è chi comincia a evocare la crisi dell’11 settembre 2001, quando il crollo delle Torri Gemelle svuotò da un giorno all’altro gli aeroporti. Per questioni sanitarie, economiche, o semplicemente perché in questo momento milioni di persone preferiscono non volare, il Coronavirus 19 anni dopo sta causando un danno enorme al trasporto aereo. Malpensa, principale aeroporto intercontinentale del Nord Italia, soffre più di chiunque altro scalo europeo il drastico crollo della domanda. E le compagnie corrono ai ripari.
Anche Turkish cancella i voli
Turkish Airlines è l’ultima compagnia della serie ad aver preso drastici provvedimenti nei confronti dei collegamenti per l’Italia. «A causa dell’aumento di casi di coronavirus (Covid-19) in Italia, i voli da/per questo Paese saranno cancellati dal primo marzo 2020», si legge nel comunicato diramato ieri. «Turkish Airlines, che pone sempre grande attenzione alla sicurezza dei viaggiatori, continuerà a monitorare con le autorità sanitarie nazionali e internazionali gli ultimi sviluppi della situazione e adotterà le precauzioni opportune». A Malpensa dunque stop immediato sia ai 4 voli giornalieri verso l’Ataturk airport di Istanbul sia al quadrisettimanale sul Sabiha Gokcen.
La crisi di Malpensa
Salgono così a 18 le compagnie aeree che hanno deciso di ridurre o addirittura sospendere momentaneamente le proprie attività sullo scalo varesino, come mostra l’elenco costantemente aggiornato da Malpensa Spotter Group. Risultano cancellati fino a nuove disposizioni tutti i voli verso la Cina (serviti da Air China, Neos, Cathay) il Kuwait (Kuwait Airways) e la Giordania (easyJet), nonché i collegamenti verso gli Usa di American Airlines, United e Delta che si vanno ad aggiungere ai danni provocati dalla liquidazione di Air Italy. Stop anche ai voli verso Ilha do Sal (Cabo Verde Airlines), Bangkok (Thai) Tel Aviv (El Al), Sofia (Bulgaria Air), Seul (Korean Air, dal 7 marzo), senza dimenticare che il Coronavirus ha rimandato l’inaugurazione del volo su Taipei (Eva Air).
A Malpensa altre compagnie aeree mantengono i collegamenti ma diminuiscono drasticamente le frequenze sulle rotte servite. E’il caso di Brussels Airlines, British, easyJet e Wizz Air.
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