Cresta sui parcometri Agesp, l’ex dipendente patteggia 3 anni e risarcirà 110mila euro

BUSTO ARSIZIO – Ha chiesto di patteggiare l’ex dipendente di Agesp che era stata arrestata lo scorso gennaio: la donna, Nicoletta Iudice, 53 anni, era stata accusata di peculato, per aver fatto la “cresta” sugli incassi dei parcometri. La richiesta è stata depositata in questi giorni dall’avvocato Francesco Trotta, legale della donna: la pena patteggiata è di tre anni, a cui va aggiunto il risarcimento di 110mila euro, l’equivalente della cifra sottratta alla società ex municipalizzata che gestisce i parcheggi di Busto Arsizio.

La vicenda

L’indagine, condotta dal pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, aveva fatto emergere la manomissione delle colonnine per il pagamento della sosta allo scopo di far “sparire” i resti, che la donna si intascava per potersi pagare costosi trattamenti estetici e soggiorni per il benessere. Di fronte al PM, Nicoletta Iudice aveva ammesso le proprie responsabilità. In concomitanza con l’arresto, l’autorità giudiziaria le aveva sequestrato beni per oltre 95mila euro. Nel frattempo la donna è stata licenziata da Agesp Attività Strumentali, mentre nei giorni scorsi è tornata in libertà con il solo obbligo di firma.

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