BUSTO ARSIZIO – Manca il defibrillatore a palazzo Gilardoni? Ci pensa la sezione di Varese dell’associazione delle Famiglie dei Caduti e Dispersi in guerra, presieduta dal bustocco Sergio Ferrario. Negli ultimi giorni il macchinario salva-vita era stato prezioso in due occasioni: al campo da tennis di via dei Sassi e alla palestra di judo di via Poma.
Cuori protetti, anche quello del sindaco
In consiglio comunale, lo scorso 28 ottobre, il sindaco aveva ironizzato sull’assenza del defibrillatore in Municipio, in un momento di tensioni politiche galoppanti: «Con tutte le volte che fate arrabbiare il sindaco, sarebbe il caso di metterlo, perché il sindaco potrebbe essere a rischio». Tra i tanti macchinari distribuiti in giro per la città negli ultimi anni, grazie al cuore dei bustocchi e in ottemperanza alle normative – nelle scuole (più di 50 in tutto) e negli impianti sportivi dove è obbligatorio, ma anche in luoghi come piazza San Giovanni, il Tribunale, il teatro Sociale, il commissariato di Polizia, la Guardia di finanza, farmacie, oratori e studi professionali – il palazzo municipale era rimasto escluso dall’elenco. Ci pensa la proverbiale generosità dei bustocchi e delle associazioni cittadine: sarà la sezione varesina dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra a donare al Comune un defibrillatore da installare nel palazzo municipale.
La donazione del defibrillatore
Lo annuncia Sergio Ferrario, bustocco, presidente dell’associazione, che avendo saputo che il sindaco Emanuele Antonelli nel corso del consiglio comunale del 28 ottobre aveva fatto notare come la città fosse dotata di defibrillatori in numerosi spazi, ma non nel palazzo municipale, ha proposto la donazione dello strumento salvavita a nome dell’Associazione. Anche il palazzo sarà quindi cardioprotetto: il sindaco Emanuele Antonelli ringrazia l’associazione che «si distingue sempre per l’intensa attività di valorizzazione della memoria, ma che questa volta ha voluto compiere un gesto di attenzione verso chi lavora e chi frequenta il palazzo, dai cittadini agli amministratori». Un gesto molto significativo, come la cronaca di questi giorni ha messo in evidenza.