Degrado al parco di Sant’Anna. L’Ufficio igiene dell’Ats: «Il Comune intervenga»

BUSTO ARSIZIO – Ripristinare i servizi pubblici, pulire i pozzetti ed eseguire la manutenzione del verde. E’ quanto chiede l’Ats Insubria al Comune per quanto riguarda il parco Cascina Rossi del quartiere di Sant’Anna.

Stato di abbandono

Non sono certo messi beni i servizi pubblici del parco Cascina Rossi di Sant’Anna: le porte sono per metà sfondate e dal varco aperto si possono vedere le pessime condizioni in cui versano i sanitari. «Da parecchio tempo», dicono alcuni frequentatori del parco. Tanto che a Palazzo Gilardoni sono arrivate parecchie segnalazioni da parte della gente del quartiere. Ma a quanto pare nessuno è mai intervenuto a sistemare la situazione. Da qui la segnalazione di alcuni cittadini all’Ats, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo e pare abbia scritto una lettera al Comune nella quale chiede di intervenire per riqualificare i servizi pubblici, garantire una maggior cura del verde e ripristinare le norma sanitarie a tutela di chi abitualmente va in quel parco. Anche perché, con le porte sfondate per metà, i bagni del parchetto possono rappresentare una situazione di pericolo per i bambini, soprattutto i più piccoli che possono intrufolarsi agilmente e ritrovarsi in una situazione di totale degrado.

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L’Ats nella lettera inviata a Palazzo Gilardoni inoltre evidenzia che “il verde necessita di adeguata manutenzione programmata e periodica, con particolare riferimento anche alla eliminazione di rami secchi presenti lungo i viali” e che “i pozzetti devono essere mantenuti puliti”.

La polemica sul parco chiuso

Ma le condizioni di degrado del parco Cascina Rossi non è l’unica fonte di polemica riguardo agli spazi verdi di Sant’Anna. Proprio a due passi dal Cascina Rossi, infatti, c’è il parco Giotto, ben più attrezzato di aree giochi e divertimenti per i piccoli. Che da qualche giorno però chiude proprio nel tardo pomeriggio. E i cittadini, oltre a chiedersi come mai la chiusura serale sia stata attuata da un giorno all’altro, solo a partire dai primi di agosto, vorrebbero che i cancelli restassero aperti qualche ora in più la sera. «Qui non tutti vanno in vacanza – spiega Ivan Forestieri, uno dei portavoce del quartiere – chiudere un parco a partire dalla tardo pomeriggio significa togliere ai bambini una luogo sicuro per giocare nelle sere d’estate. E così i piccoli restano in strada e potenzialmente giocano in situazioni di pericolo».

Inoltre c’è anche chi mette in evidenza che la chiusura serale del parco assomiglia un po’ a una presa in giro: «A parte che da qualche sera c’è già chi ha trovato il modo per entrare lo stesso e poi – raccontano i cittadini – sembrerebbe che uno dei cancelli d’ingressi non venga chiuso a chiave». E infine la cosa che più lascia perplessi è «come mai viene chiuso il parco Giotto, mentre lo stesso non accade per il Cascina Rossi che si trova proprio sull’altro lato della strada?».

Parchi e problemi

I due parchi di Sant’Anna sono spesso al centro di problematiche: a volte la recinzione divelta da sistemare, altre volte i giochi rotti, altre ancora il degrado, la sporcizia abbandonata e il verde da curare. Però c’è sempre chi è pronto a combattere queste situazioni, anche a costo di dedicare il proprio tempo libero. «Nei mesi scorsi – racconta Forestieri – abbiamo provato a lanciare un segnale concreto al Comune e all’amministrazione e noi cittadini, in più occasioni, abbiamo organizzato una pulizia delle aree. La speranza era che questo nostro impegno potesse essere un input, ma in realtà nessuno interviene». Infine Forestieri pone una domanda che vale per i parchi di Sant’Anna, ma anche per altre realtà cittadine: «Proprio non riusciamo a capire chi ha gestione la pulizia, la cura del verde e le chiusure e aperture di questi spazi. Il Comune o qualche cooperativa? E soprattutto, qualora l’incarico fosse dato a qualche cooperativa, c’è chi controlla se tutto viene eseguito come dovrebbe?».

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