Delitto Gucci, la Auriemma a Cerro per la prima del film: «Pentita dell’amicizia con la Reggiani»

cerromaggiore film gucci auriemma

CERRO MAGGIORE – «Questo film di vero ha solo nomi e cognomi dei personaggi, tutto il resto è una grande… invenzione. Sono solo grandi bugie». È la sera di giovedì 16 dicembre e a Cerro Maggiore è appena terminata la prima visione assoluta di “House of Gucci”, il film di Ridley Scott sull’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995 a Milano. La scena, ora, è tutta per lei: Pina Auriemma, complice di Patrizia Reggiani nell’omicidio del marito erede del cult-brand della moda, condannata con lei e ora “fuori”, a raccontare “Com’è andata veramente” per l’associazione La Valle di Ezechiele di Busto Arsizio (nelle foto).

cerromaggiore film gucci auriemmaA intervistarla c’è don David Maria Riboldi e al suo fianco l’avvocato Pietro Traini; ad ascoltarla, quasi tutta la platea che ha seguito il film e che ha riempito la sala 1 del multisala The Space (qui sopra). Fra il pubblico giudici e avvocati, agenti della polizia penitenziaria ed ex detenuti. «La famiglia Gucci non era così come si vede nel film – puntualizza la “maga” Auriemma – Aldo era un gran personaggio e ne esce bistrattato, Paolo l’hanno ridotto a macchietta. L’azienda appare maschilista, invece c’erano molte donne che contavano. Ma la prima cosa che mi turba è che mi hanno fatta passare per una maga quando non l’ho mai fatto e non ho mai creduto in queste cose. Non so neanche usare le carte…».

«L’amore c’era. Poi tutto cambiò»

Sul grande schermo a interpretarla è Salma Hayek. «Vedremo i passi legali che dovremo fare – annuncia Traini – Mostrare Pina fare le carte in tv, cosa che non ha mai fatto, è una grave diffamazione perché si tratta di un’attività truffaldina. Poi la vediamo addirittura fare il malocchio e mettere in piedi la banda che ucciderà Maurizio Gucci. Procederemo sicuramente, o nei confronti del distributore italiano o contro la produzione americana».

cerromaggiore film gucci auriemma“House of Gucci” non è una Corazzata Potëmkin ma ci va vicino: 150 minuti senz’anima, con sprazzi da fotoromanzo e tratti imbarazzanti tanto sono macchiettistici alcuni personaggi di contorno. Molte le inesattezze, dalle condanne in primo grado all’assenza di una delle figlie di Maurizio e Patrizia, come dell’autista della banda che commise l’omicidio su commissione. Si salvano le splendide ambientazioni meneghine e la sorprendente recitazione di Lady Gaga, davvero nella parte. Detto del film (che comunque la passerà liscia perché solo “ispirato” alla storia vera), Auriemma ridisegna i personaggi come li ha conosciuti.

«Maurizio era molto innamorato di Patrizia. L’eredità del padre lo fece diventare più fragile e manovrato dai dirigenti dell’azienda, specialmente da Domenico De Sole. Mentre Patrizia voleva la Gucci tutta per sé: per lei fu una tragedia quando il marito iniziò a vendere le quote. Ha un alto grado di narcisismo, è normale che la mancanza di potere che non aveva più, come nome e come moglie, l’abbia scossa molto. Lei chiedeva a tutti un killer per uccidere il marito. Io sono di Napoli e per questo pensava che conoscessi qualcuno della camorra. Quando si metteva una cosa in testa era davvero testarda. Così, quando sono venuta a Milano le ho presentato un milanese. Poi però non ne ho saputo più niente, ero all’oscuro, lei si è messa d’accordo con loro».

«Nessun rancore»

cerromaggiore film gucci auriemmaIl rapporto con la Reggiani, ricorda Pina Auriemma, «era di vera amicizia. Ci siamo conosciuti in albergo a Ischia, ci presentò un’amica. È nata una simpatia, lei ci veniva per le vacanze e io ogni tanto venivo a Milano. Aveva la passione di andare dalle cartomanti come il marito, che non assumeva un impiegato se prima non glielo consigliava una cartomante. E io qualche volta l’ho accompagnato».

Condannata a 19 anni, la Auriemma è tornata libera dopo averne scontati 13 nel carcere di San Vittore. Insieme alla Reggiani. «Mi sono pentita molto di aver vissuto questa relazione d’amicizia con Patrizia per tanti anni perché una persona è morta. Non è cronaca rosa, e io non avevo capito niente di lei. Però non ho nessun rancore. In carcere la incontravo ogni minuto, i primi tempi erano duri, poi ci siamo ignorate completamente. Il messaggio che darei a chi vuole vedere il film? A me non è piaciuto, e non perché ci sono in mezzo. L’ho visto soltanto per la Valle di Ezechiele e dare il mio piccolo contributo, ma dico di non andare a vederlo perché l’ho trovato anche abbastanza noioso».

House of Gucci a Cerro: raccolta fondi per La Valle di Ezechiele. Con Pina Auriemma

cerromaggiore film gucci auriemma – MALPENSA24