Derivati, Cornacchia: «Busto s’è infilata in un cul de sac. Aspettiamoci altri salassi»

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BUSTO ARSIZIO – «Se fossi stato ancor in consiglio comunale un esposto alla Corte dei Conti io l’avrei fatto». Parola di Diego Cornacchia, avvocato e già presidente del consiglio comunale, che torna sulla questione derivati dopo che l’amministrazione comunale del sindaco Emanuele Antonelli ha accantonato altri 2,1 milioni di euro per compensare le spese legali della causa intentata (e vinta) da Deutsche Bank di fronte alla High Court of Justice di Londra. «Per menefreghismo e superficialità – secondo Cornacchia – il Comune si sta infilando in un “cul de sac” che comporterà ulteriori costi».

L’avvertimento

«Non è finita qui» avverte Diego Cornacchia, che già all’indomani della sentenza londinese aveva definito «scriteriato» il comportamento della giunta, rea a suo dire di aver «indotto» l’istituto di credito a portare il Comune di Busto Arsizio di fronte alla Corte. «Arriveranno altri costi, spese e oneri a carico dell’amministrazione». Perché l’avvocato bustese rimarca che «non è ancora pervenuta la parcella definitiva della controparte ma nemmeno quella dello studio incaricato dal Comune, che ha dovuto ricorrere ad un collegio di esperti per affrontare la causa a Londra».

La Corte dei Conti

L’avvocato Cornacchia però contesta le affermazioni del sindaco Emanuele Antonelli per giustificare l’atteggiamento dell’amministrazione di fronte alla vicenda: «Macché Corte dei Conti che obbliga ad un contenzioso internazionale, diamo i numeri? Il sindaco se l’è cavata così e in consiglio comunale tutti abboccano e la questione passa in cavalleria. Ma la Corte dei Conti non metterebbe mai un Comune di fronte alla Corte di Londra. Se fossi stato ancora in consiglio comunale l’avrei fatto io un esposto».

Costi e responsabilità pregresse

E sulla vicenda l’ex presidente dell’assemblea civica continua ad invocare maggiore chiarezza: «Quando ancora l’assessore al bilancio era Giovanni Crespi, a seguito delle sentenze favorevoli al Comune di Milano, su mio impulso si era tentato un approccio conciliatorio per far calare i costi occulti di quella operazione. Poi però non se ne fece nulla e si è arrivati fino alle recenti inadempienze del Comune che hanno indotto Deutsche Bank ad intentare la causa, quando sarebbe stato meglio arrivare a miti consigli». Ad una soluzione di compromesso, insomma. Ma non basta: per Cornacchia è giunto anche «il momento di cercare le responsabilità a monte: qualcuno dovrà pur scoprire chi ha messo il Comune di Busto Arsizio in questa situazione spiacevole».

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