Con la stampa 3D la fantascienza diventa possibile: l’incontro da Elmec sulle sfide

elmec stampa 3d sfide 01
L'intervento di Tommaso Ghidini, capo della divisione Strutture, meccanismi e materiali dell’ESA (European Space Agency) all'incontro di Elmec 3D

BRUNELLO – Dallo sviluppo di carne artificiale e l’impianto di organi umani biostampati a basi spaziali autosufficienti e basate sul riciclo sistematico, fino alla creazione di modelli unici e personalizzati per migliorare le performance degli atleti e delle loro attrezzature. Un futuro che è già presente, e una tecnologia che ne è protagonista: è di questo che si è parlato ieri, mercoledì 13 giugno, all’Expo dell’Impossibile, evento organizzato da Elmec 3D al campus tecnologico di Elmec Informatica per illustrare potenzialità e benefici della manifattura additiva.

Da sinistra: Bianca Maria Colosimo, Aurelio Proserpio, Edoardo Rama, Rudy Bandiera, Sara Bertolasi, Leonardo Abruzzo e Antonio Vulcano

Progetti impensabili e oggetti dalle geometrie impossibili

L’incontro a Brunello, moderato da Rudy Bandiera, ha offerto un’interessante opportunità di confronto tra imprenditori e tecnici delle industrie manifatturiere, stakeholder, studenti universitari ed esperti della materia che hanno avuto modo di incontrare e ascoltare ospiti illustri raccontare, con un taglio divulgativo, come progetti impensabili e oggetti dalle geometrie impossibili sono diventati invece possibili grazie alla manifattura additiva, conducendo il pubblico in un futuro che solo qualche anno fa era fantascienza. Scenografia dell’evento, al quale ha partecipato il consigliere di Regione Lombardia Samuele Astuti, è stata una ricca e varia esposizione di oggetti e componenti in polimero, resina e metallo ottenuti con la stampa 3D.

Missioni spaziali con stampanti 3D

Tommaso Ghidini, capo della Divisione Strutture, meccanismi e materiali dell’Esa nonché resident professor al Politecnico di Milano, non potendo all’ultimo partecipare in presenza all’evento perché impegnato nelle attività di lancio del razzo Vega-C, si è collegato da remoto per raccontare quanto la stampa 3D sia fondamentale in campo spaziale. Tecnologia che non viene utilizzata solo sulla Terra per preparare le missioni spaziali, ma anche in orbita e a breve sulla Luna e su Marte. «Sarà possibile costruire servendosi delle risorse in situ come la regolite ma anche attuare, in un’ottica di sostenibilità planetaria, un riciclo sistematico estraendo i materiali dai detriti dei satelliti». Dopo l’installazione a bordo di stampanti per plastica e metallo (le prime già presenti, le seconde in arrivo) il prossimo traguardo sarà la medicina rigenerativa, cioè «riparare gli astronauti stampando pelle, ossa e organi umani tramite le cellule staminali».

elmec-stampa-3d-sfide-05

L’impianto del primo orecchio biostampato

«Sembrano che queste cose appartengano a un futuro lontano ma in realtà, come ha riferito il New York Times a giugno, è stato appena impiantato il primo orecchio biostampato». L’argomento centrale di Bianca Maria Colosimo, professore di Additive Manufacturing al Politecnico di Milano, è stato il bioprinting: l’utilizzo della stampa 3D per riprodurre organi umani e carne artificiale e tutte le ricadute che questo tipo di tecnologia ha nel settore medicale e, più in generale, nella società contemporanea. «Non si tratta più del problema “se” funzionerà – ha citato le parole di Adam Feinberg, docente della Carnegie Mellon Universityma “quando”: le sfide che si aprono sono tante e molteplici». Come nel caso della replica di tessuti commestibili – Singapore ne ha approvato il consumo – che permetterebbe di ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti. Le aziende protagoniste nell’ambito della biostampa sono soprattutto di Stati Uniti (40%) ed Europa (36%) ma anche l’Asia (14%) «si sta muovendo in modo pesante» in questa direzione.

«Una piccola variazione può cambiare totalmente il risultato»

Sara Bertolasi, campionessa olimpica di canottaggio, Leonardo Abruzzo, motociclista in Moto3, Aurelio Proserpio, velista e costruttore di barche ed Edoardo Rama, supply chain manager di Zeiss Vision Care, animati da un brillante Bandiera, hanno avuto modo di testimoniare i vantaggi della stampa 3D applicata ai settori di loro competenza. Come ha spiegato Bertolasi, parlando con Martina Ballerio è nata l’idea di sviluppare un seggiolino per la barca con carrello personalizzato, fondamentale per chi segue in media tredici allenamenti a settimana. «Nel mio sport contano i millesimi: anche una piccola variazione può cambiare totalmente il risultato su un giro», ha raccontato Abruzzo dell’airbox creato che gli ha consentito di guadagnare tempo. Come ha ricordato Antonio Vulcano di Elmec 3D, «questa tecnologia, per la sostenibilità dei tempi e dei costi del processo, introduce anche, riguardo ai consumi, un concetto di produzione differente».

elmec-stampa-3d-sfide-03

Manifattura additiva e applicazioni trasversali

«Abbiamo scelto testimonial provenienti da ambiti molto diversi tra loro proprio per sottolineare quanto la manifattura additiva sia trasversale e applicabile in vari campi: da quello spaziale al medicale, dallo sportivo all’automotive e alla nautica, dal manifatturiero al tooling dei beni di consumo, fino al luxury», ha dichiarato Ballerio, fondatrice e responsabile della business unit dell’azienda di Brunello, che nel 2021 ha registrato un aumento di fatturato del +262% rispetto all’anno prima. «Noi di Elmec 3D ci poniamo come “abilitatori tecnologici” al servizio delle imprese per far comprendere come l’inserimento della stampa 3D permetta di velocizzare la produzione, ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi». Laureata in Ingegneria dei materiali e delle nanotecnologie al Politecnico di Milano nel 2013, nel 2019 è stata inclusa da Forbes Italia nella classifica “Top Under 30: i 100 italiani al di sotto dei 30 anni che stanno cambiando il mondo” ed è una delle cinque personalità emergenti nella categoria Manufacturing & Industry.

elmec stampa 3d sfide – MALPENSA24