Fagnano, è scontro sulla pista ciclabile. Carlesso: «Costruita su strade private»

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FAGNANO OLONA – E’ tutto pronto per la nuova pista ciclabile di Fagnano Olona. Il progetto è stato redatto, l’opera appaltata, e i fondi, ben 180 mila euro, arriveranno da Regione Lombardia. Ma c’è una piccola postilla. Per ricevere il finanziamento, i lavori devono necessariamente partire entro il 31 ottobre. Data che l’amministrazione Catelli è pronta a rispettare, ma qualcuno in consiglio non è altrettanto convinto.

Ciclabile su strade private, ma senza permesso

«Avete un piano per costruire una pista ciclabile, peccato che dovrete costruire su tratti di strada parzialmente privati, e non avete il permesso dai legittimi proprietari». E’ questa la preoccupazione del consigliere di opposizione Paolo Carlesso, che teme delle possibili denunce da parte di chi abita nelle strade interessate e quindi un rallentamento dell’inizio dei lavori che, se dovesse protrarsi oltre il 31 ottobre, comporterebbero la perdita dei fondi di Regione Lombardia. E che, per evitare che la situazione si ingarbugli ha presentato una mozione ad hoc e suggerito anche una possibile via da seguire. Risultato: documento bocciato.

Senza accordo rischiamo di perdere 180 mila euro

A rischio ci sono 180 mila euro, dei 500 mila ricevuti in totale dalla Regione. «Il vostro progetto – ha infatti spiegato Carlesso all’ultimo consiglio comunale di lunedì 5 ottobre – prevede di costruire la pista ciclopedonale sulla via De Amicis e la via Cadorna, che, nonostante siano ad uso pubblico, rimangono pur sempre strade private». Il consigliere ha poi spiegato che la legge permette che il Comune costruisca su terreno privato, solo adibito a uso pubblico da più di 20 anni e purché si riceva il consenso degli attuali proprietari. «Permesso che voi non avete, perché non è stato stipulato nessun accordo. Ciò significa che potreste incappare in denunce che fermerebbero i lavori. Perdendo quindi 180 mila euro».

Facciamo manutenzione, quindi non serve il permesso

Tuttavia, l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Rosa, interviene subito in difesa dell’operato dell’amministrazione. Sostenendo che non è necessario ottenere nessun tipo di permesso. «In questo progetto non c’è alcun contrasto normativo. Anzi, il Comune ha l’obbligo di intervenire su strade private a uso pubblico per la manutenzione, anche se non ne detiene la proprietà». E quando Carelsso fa notare che questa è un’opera ex novo, Rosa risponde affermando che «la struttura ricade proprio nella categoria di manutenzione perché si metterà in sicurezza il traffico-ciclopedonale».

La ciclabile si fa

Carlesso, però, non demorde e spiega che la strada si allargherà di 50 centimetri nella sede stradale e 50 in quella ciclo-pedonale, quindi un ampliamento di 1 metro che «sicuramente solleverà le mozioni dei proprietari». Il clima, già teso, del consiglio comunale diventa sempre più infuocato e dopo numerosi botta e risposta non si è giunti a nessuna conclusione. Se non la decisione dell’amministrazione Catelli di continuare con il progetto, «che partirà entro la data prevista per ottenere i fondi regionali», conclude Rosa.

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