Fallimento Pensotti di Legnano, RSU chiede chiarezza ai sindacati

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LEGNANO – Una lettera aperta a lavoratori e sindacalisti per esortare questi ultimi a fare chiarezza sulla soluzione della crisi alla Pensotti, la storica fabbrica legnanese di caldaie ora in liquidazione. L’autore della lettera è Franco Lizzi, componente della RSU Pensotti FCL, che solleva molti dubbi sull’accordo per il licenziamento collettivo dei 38 lavoratori superstiti dell’azienda. Nel luglio scorso lo stesso Lizzi non ha sottoscritto il primo accordo per ottenere dall’INPS il cosiddetto “ticket licenziamento”.

Lizzi: «Accordo di luglio va contro gli interessi dei lavoratori»

«Volevo chiedere ufficialmente – scrive Lizzi nella lettera – alle organizzazioni sindacali FIM, FIOM e USB L.P. notizie in merito all’accordo vero e proprio sul licenziamento collettivo. Con l’accordo del 25 luglio i sindacati, senza chiedere niente in cambio per i lavoratori, hanno lasciato che la Pensotti pagasse la quota più bassa per ogni lavoratore come contributo, chiamato appunto ticket licenziamento o ticket NASPI. Senza accordo sindacale, l’azienda avrebbe pagato tre volte di più per ogni lavoratore. Ma questi sindacati di chi fanno gli interessi?». Quelle che muove il componente della RSU sono accuse pesanti: «D’accordo, non ci sono soldi, ma i sindacati non hanno detto una parola per far presente questa situazione di guadagno solo per l’azienda».

«Aziende interessate a macchinari assumano anche i dipendenti»

Un altro aspetto controverso riguarda l’interesse manifestato da alcune aziende per i macchinari dell’officina Pensotti. «Nella riunione del 23 luglio – ricorda Franco Lizzi – i sindacati hanno detto a noi lavoratori che sono stati contattati (solo loro, non la RSU), come poi confermato dal curatore fallimentare, da Termotecnica Industriale SRL di Battipaglia (Salerno) perché intenzionata a ritirare i macchinari dell’officina con 4 lavoratori. Chiedo ufficialmente a FIM, FIOM e USB L.P. di tenere i lavoratori e la RSU informati su qualsiasi sviluppo della vicenda e di non tenerla segreta, anche se ci fossero altre offerte. Inoltre chiedo un’altra riunione sindacale per tenere informati e aggiornati i lavoratori prima che siano licenziati. Qualsiasi accordo deve essere condiviso con i lavoratori». Per Lizzi, se altre aziende acquistano i macchinari con lavoratori ancora in forza alla Pensotti, devono assumere anche questi. «Non vorrei – conclude – che si stia cercando di fare dei giochetti sulla pelle dei lavoratori, mettendo tutto sotto silenzio, come pure facendoli rinunciare all’indennità di preavviso che spetta loro di diritto».

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