Fazio che spopola e la Novena patriottica

lodi fazio nove rai
Fabio Fazio

di Massimo Lodi

Fazio che spopola in ascolti sul Nove non è una semplice notizia televisiva: Discovery asfalta la Rai. È una notizia rassicurante sulle aspettative degl’italiani, o almeno d’una loro rilevante quota. Gl’Italiani vogliono analisi dei problemi, discussioni pacate, testimonianze autorevoli, strumenti per capire. Non ne possono più del gridare, propagandare, superficializzare. Cioè il miserando show dei talk lottizzati tra aedi di partito e intellò/urlatori.

Aldo Grasso scrive sul Corriere: a perdere è il servizio pubblico, dovrebbe renderlo la tv pagata da tutti, lo rende la tv finanziata da pochi. Certo che sì. Con una postilla: il servizio pubblico non è qualcosa di generico, a responsabilità indefinita, senza un passato e un presente. Il servizio pubblico lo costruisce una politica seria, lungimirante, attenta agl’interessi della comunità nazionale invece che alle convenienze dei leader in momentanea auge.

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Massimo Lodi

Né ieri né oggi la si è vista applicare, salvo alcune eccezioni. Il servizio pubblico viene monopolizzato da chi conquista un’elezione, influenza (in aggiunta al resto) le nomine radiotelevisive, impronta di sé l’indirizzo della più prestigiosa macchina culturale del Paese. Gl’importa di sostenere un pensiero dominante, anziché consentire agli utenti di farsi il loro. Altro che imitare la Bbc. Vige l’imitazione di sé medesimi, i successori che s’adoperano analogamente ai predecessori. La sfiducia astensionistica deriva anche da un simile atteggiamento, non così ignoto al grande pubblico come i piccoli padroni del vapore credono.

E poi, allargando il discorso. Mica è il solo caso, quello televisivo, in cui lo Stato perde il match col Controstato. Ove per Controstato non s’intende un secondo potere nato in avversione al primo. S’intende una forza popolare che sopperisce a una debolezza antipopolare. Come per esempio accade nella sanità, dove al difetto di tutela della salute comune sopperisce l’iniziativa soccorritrice di alcuni. Lo riconosce, costrettovi dalla sua incapacità, lo Stato medesimo, che stipula accordi col Controstato per rispettare un principio costituzionale qual è la salvaguardia del ben-essere.

E dunque il caso Fazio è la spia laterale della questione centrale nell’Italia contemporanea, ereditata dal passato e irrisolta: l’assenza d’una riforma profonda del pensiero democratico/repubblicano, in perenne e vana attesa dello stigma d’un liberalismo moderno, pragmatico, efficiente. Che passa attraverso una rivoluzione mite, ovvero: buonsenso amministrativo, dialettica fra interlocutori esperti, ricerca collettiva delle migliori soluzioni per i peggiori accidenti. L’informazione ne rappresenta un esempio, affatto solitario. Il “Che tempo che fa” è causato da perturbazioni svariate, non basta un ombrello a ripararsene. Ci vuole un cambiamento climatico, l’unico virtuoso: scacciare le nuvole di sprovvedutezza, inidoneità, impreparazione. È l’ora d’una Novena, il canale preferenziale della rifondazione patriottica.

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