Federalberghi: «E’un dramma». E l’Unahotels di Legnano per ora chiude

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MALPENSA – L’Unahotels Malpensa si arrende al Coronavirus. L’albergo di Cerro Maggiore – il grande palazzo che si vede dall’Autolaghi all’altezza dell’uscita di Legnano – ha sospeso l’attività fino all’8 marzo. Una misura drastica per contenere i costi a fronte di entrate prossime allo zero. Le disdette degli ultimi giorni hanno convinto il direttore a chiudere temporaneamente in attesa che passi l’isteria collettiva causata dal virus cinese. E non è l’unica. Attorno a Malpensa, «così come in tutta Lombardia», secondo il presidente di Federalberghi Varese Frederick Venturi «la situazione è drammatica».

Prenotazioni a picco

frederick venturi federalberghi varese
frederick venturi

Il quadro delineato da Venturi è da allarme rosso. «Da giorni riceviamo disdette e non c’è l’ombra di una prenotazione. E’ a rischio la sopravvivenza di diverse attività. Alcune chiudono temporaneamente, sperando di riaprire, ma non tutte ce la faranno». Il settore ricettivo della Lombardia è una vittima del Coronavirus per le ripercussioni economiche generate. Spiega il presidente di Federalberghi:  «Il mese di marzo ormai è andato, aprile è rovinato con il rinvio del Salone del mobile e maggio è un gigantesco punto di domanda. Chi può permettersi di mantenere in piedi una struttura alberghiera per tre mesi senza fatturare? O qui interviene lo Stato con un pacchetto di aiuti per la categoria oppure prepariamoci al peggio. In molti non staranno in piedi».

Peggio del dehubbing

Negli alberghi attorno a Malpensa il virus cinese è persino peggio del dehubbing del 2008. «L’addio di Alitalia ha creato danni per gli otto anni successivi, mentre questa crisi è stata più acuta e molto più violenta», dice Venturi. «Abbiamo cominciato a respirare con Expo 2015 e questo doveva essere l’anno della vera ripresa. E invece la liquidazione di Air Italy, il blocco dei voli dalla Cina e ora il virus in Lombardia ci hanno dato l’ennesima batosta. Senza aiuti dallo Stato, ribadisco, per alcuni hotel questo può essere il colpo di grazia».

Stagione estiva a rischio

Secondo il numero uno di Federalberghi Varese è a rischio anche la stagione estiva sui laghi: «Colleghi che gestiscono alberghi sul lago Maggiore mi riferiscono che da giorni ricevono continuamente disdette per soggiorni da effettuare anche tra tre o quattro mesi, tanto che alcuni stanno meditando se rimanere chiusi per quest’anno. Del resto il messaggio che sta passando nella testa della gente è che se vieni in Lombardia rischi la pelle. E se anche il virus scomparisse per magia domani mattina, quanto dureranno gli effetti negativi? A Wuhan l’emergenza Covid-19 è iniziata a gennaio. Ormai siamo a marzo e la domanda da porsi è una soltanto: tu, oggi, partiresti per la Cina?».

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