Ferno, accordo col boss: chiuse indagini per voto di scambio. Gesualdi verso il processo

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Il sindaco di Ferno Filippo Gesualdi

FERNO – La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha depositato oggi, venerdì 19 novembre, la chiusura indagini a carico di Filippo Gesualdi, sindaco di Ferno, accusato di presunto scambio elettorale politico-mafioso (416Ter), a conclusione di un’indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, coordinati dal Pm della Dda Alessandra Cerreti. Lo riporta l’Ansa.

Accordo con Emanuele De Castro

Nel documento notificato all’indagato unitamente all’avviso di garanzia, l’Antimafia ha spiegato come «Gesualdi, in qualità di candidato sindaco alle amministrative nel Comune di Ferno, nel giugno 2017, accettava la promessa da Emanuele De Castro», condannato per mafia nel 2013 e nel 2020, oggi collaboratore di Giustizia, «effettuata per il tramite di Mario Curcio, suo uomo di fiducia, ed Enzo Misiano», di procurargli voti in cambio della disponibilità a soddisfare esigenze o interessi dell’associazione mafiosa», condizione che, secondo la magistratura, «si è effettivamente verificata» in due occasioni. Gesualdi ha sempre negato ogni tipo di coinvolgimento e rigettato accuse o illazioni.

Gestione campi sportivi

Aiuti nell’acquisizione di terreni da destinare ad attività imprenditoriali della malavita, e il tentativo di far aggiudicare all’ndrangheta di Lonate Pozzolo la gestione dei campi sportivi di Ferno, in cambio di voti. Queste le accuse mosse dalla Dda di Milano al sindaco di Ferno, e contenute nell’avviso contestuale di garanzia e chiusura indagini a suo carico e di Mario Curcio, uomo di “fiducia” di De Castro.

Adesso chiediamo noi

«Prima ha chiesto, mo’ chiediamo noi», avrebbe detto De Castro intercettato mentre parlava al telefono con un collaboratore, «prima che mi in….o e poi va a finire che lo devo venire a prendere a schiaffi sto sindaco». Nel documento che avvisa gli indagati della conclusione delle indagini preliminari, gli inquirenti scrivono che Gesualdi, «consapevole del controllo esercitato sul territorio di Ferno dalla locale dell’Ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo», di cui Emanuele De Castro era esponente di spicco, «richiedeva a De Castro, per tramite di Mario Curcio ed Enzo Misiano, l’appoggio elettorale della Locale, vincendo le elezioni indette nel 2017, superando di due punti percentuali la concorrente».

Gli arresti di Krimisa

Misiano era stato arrestato nel luglio 2019 quando venne eseguita l’ordinanza di custodia cautelare relativa al primo filone dell’inchiesta Krimisa. Ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia (fu sospeso dal Prefetto di Varese dopo l’arresto) a Ferno, detto Don Misio, era considerato dagli inquirenti considerato l’uomo della cosca in seno alle istituzioni. L’8 settembre 2020 è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 8 anni e 8 mesi di carcere. Attualmente è in corso, sempre a Milano, il processo d’Appello. La sentenza è attesa per fine novembre.

Mai fatto accordi con i malavitosi

Sulla vicenda Gesualdi ha inviato una nota stampa poco prima delle 20. «Mi dichiaro completamente estraneo ai fatti che mi vengono contestati», scrive. «Nel corso del mio mandato da Sindaco ho sempre e solo avuto a cuore gli interessi dei cittadini di Ferno e non ho favorito nessuno. Tantomeno ho fatto promesse a soggetti malavitosi. Ciò premesso, affronterò le accuse che mi vengono rivolte con serenità e mi difenderò in qualunque sede nella certezza di riuscire a chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Ho massima fiducia nella Magistratura che sono sicuro saprà accertare la mia totale estraneità e l’inconsistenza di questa assurda vicenda».

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