FERNO – «Da semplici cittadini, riteniamo vomitevole la gara in atto per stabilire quale sia il centrodestra reale e quale quello tarocco». Italexit senza freni. Subito all’attacco il gruppo guidato da Ponziano Sabetti, candidato sindaco alle Amministrative del 12 giugno a Ferno. Contro Sarah Foti, il nome che ha riunito Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Contro Filippo Gesualdi, attuale sindaco a un passo dall’annunciata uscita in via definitiva dalla vita politica.
La partita delle (non) dimissioni
La richiesta di dimissioni di Foti da parte del presidente del consiglio comunale Massimiliano Catania «ci appare quanto mai fondata», sottolinea la sezione fernese del movimento di Gianluigi Paragone. «Per la verità ci saremmo aspettati, dall’asse Catania-Cerutti, anche la richiesta di dimissioni del sindaco, per le medesime ragioni». Questo perché «è chiaro a tutti che Foti sia l’alter ego di Gesualdi. O, meglio, che Gesualdi sia stato l’alter ego di Foti negli ultimi cinque anni». Al punto che la scelta – «totalmente lecita e totalmente priva di eleganza» – dell’attuale primo cittadino di «non dimettersi a seguito delle vicende giudiziarie, ma solo dal suo partito (cosa che alla popolazione fernese non importa una beata cippa), é perfettamente il linea con la nonchalance di Foti di rimanere assessore, malgrado la palese e incompatibile distanza dai suoi sostenitori ufficiali».
Il «tradimento»
Il punto di vista di Italexit è evidente: «Questa amministrazione sopravvive solo per non perdere la visibilità ai fini elettorali che la carica pubblica consente, giacché siamo a ridosso delle elezioni». Individuato l’asse Catania-Cerutti, il gruppo lancia il suo messaggio: «Immaginiamo quanto il tradimento faccia male, perché noi siamo dei semplici cittadini che si sentono traditi dai giochi delle sedie e dei personalismi. E come forza innovatrice non smetteremo mai di essere favorevoli a un dialogo costruttivo per il bene di Ferno e di tutta la sua cittadinanza».