Centrodestra in frantumi a Ferno. Ma Gesualdi sta con Foti

FERNO – Il centrodestra a Ferno è ormai di cristallo. Il rischio che le crepe, sempre più profonde, portino alla frantumazione definitiva, è evidente. Sarah Foti è un candidato sindaco che, paradossalmente, al momento è sostenuta sia dall’attuale maggioranza che dalla minoranza. Quella minoranza che cinque anni fa è nata dalla spaccatura del centrodestra. E che oggi prova a recuperare campo con un’intesa che ha unito Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma in questo scenario è proprio Gesualdi a fare la parte del paciere, difendendo Foti e spostando l’attenzione sul bene della comunità fernese.

Le partite del centrodestra

In questa situazione, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Catania ha chiesto le dimissioni di Foti. Una richiesta che non convince il primo cittadino. Proprio chi dovrebbe ricoprire «un ruolo super partes», infatti, prende una posizione politica. Al punto che Gesualdi non lo nasconde: «Immagino che a questo punto sia in campagna elettorale». E il dubbio è giustificato. Perché è anche il dubbio di chi sente, sempre di più, il nome di Mauro Cerutti come potenziale punto di riferimento per una nuova lista. Il vicesindaco, ex forzista, è la chiave per determinare le sorti del centrodestra. E, comunque vada, vizierà quella coalizione che fin dall’inizio aspira all’unità. Se decide di organizzare una squadra, il centrodestra allora conferma (un’altra volta) la spaccatura. Se invece si chiama fuori dai giochi, lascia che sia la coalizione gestita dal coordinatore azzurro Giorgio Bertoni a rappresentare il centrodestra. Ma è un centrodestra che, di fatto, non ha messo tutti d’accordo. Con esclusioni di peso.

Gesualdi con Foti

Nello specifico, poi, Gesualdi ha voluto precisare che «Foti è assessore esterno, da cinque anni gode della mia piena e personale fiducia, avendo sempre dimostrato grandi competenze nella sua attività. Non è assolutamente mia intenzione né chiedere né forzare le sue dimissioni. Sono certo che, da qui a fine mandato, gestirà i suoi incarichi con lo stesso senso di responsabilità, impegno e correttezza». Anche perché, dice, «quando ho comunicato alla maggioranza la mia intenzione di non ricandidarmi, ho lasciato tutti liberi di decidere il proprio futuro, opportunità che mi pare sia stata accolta da tutti». E conclude: «Chiaro che chiunque sentisse di non avere più la serenità necessaria per svolgere con responsabilità i propri ruoli all’interno dell’amministrazione, dovrebbe coerentemente rassegnare le dimissioni». Ormai a fine mandato, «auspico che si tronchino le prese di posizione strumentali e si continui ad operare bene, senza condizionare quest’ultimo periodo a fini elettorali. Siamo qui solo per i cittadini».

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