Fimmanò e Guenzani, vasta ricerca storica sulle tracce della Gallarate che fu

gallarate guenzani fimmanò
Alberto Guenzani e Giuseppe Fimmanò

GALLARATE – C’è da domandarsi che cosa spinga un ex professore di chimica e un suo collega già insegnante di fisica, il primo di origini calabresi ma gallaratese d’adozione, il secondo gallaratese di nascita, a occuparsi di storia locale. Ma Giuseppe Fimmanò e Alberto Guenzani forse non hanno una risposta precisa: se ne occupano e basta. Probabilmente lo fanno per una cifra innata di curiosità, per capire e cristallizzare un passato più o meno remoto, più o meno recente, che altrimenti evaporerebbe dominato dall’incedere di una società che guarda altrove; lo fanno perché qualcuno lo deve fare, anche rispetto a una storia a torto giudicata minore, circoscritta a un territorio, a una città, a una famiglia che ha lasciato il segno.

Meno male che possiamo ancora contare su studiosi come Fimmanò e Guenzani, sulla loro vastissima produzione “sulle tracce dell’antica Gallarate”, una ventina di pubblicazioni ricomprese nella “Collana Galerate” (che fu diretta dall’indimenticato Elio Bertozzi), che scavano a ritroso nel borgo di un tempo, per esempio “Quando Gallarate era provincia” o, ancora, “I Castelbarco conti di Gallarate” e, di più, “La sfida europea della famiglia Ponti”. E via di questo passo alla scoperta di curiosità e avvenimenti tutti documentati e verificati con ricerche negli archivi storici e il sostegno di fonti precise e incontestabili.

Dal borgo di 250 anni fa allo sviluppo manifatturiero e delle grandi tessiture. Nulla è lasciato al caso. Nemmeno le puntate in Calabria, nella Contea di Sinopoli, terra natale di Fimmanò, che i due studiosi hanno indagato in diversi volumi realizzati con lo stesso spirito che li ha animati in quel di Gallarate. Insomma, un lavoro intenso, senza soste, che compone un puzzle di sicuro interesse per chi vuole sapere di più, per chi studia, per le persone che ancora inseguono le proprie identità, non intendono privarsene e, anzi, decidono di conservarle e proteggerle il più a lungo possibile.

Scrive Dario Galli, già presidente della Provincia di Varese, nella presentazione di uno dei volumi di Fimmanò e Guenzani: “Ricostruire la storia significa intraprendere un affascinante viaggio alla scoperta delle nostre radici”. Come dissentire? Anche soltanto per questo, la città di Gallarate dovrebbe essere riconoscente ai protagonisti di questa avventura storica e divulgativa, una produzione unica e insostituibile a fronte della disattenzione collettiva verso il nostro passato. Soprattutto il passato che più ci riguarda, ci tocca da vicino e, pleonastico ribadirlo, ci ha condotto nel presente. Fino al punto che un tale, importante patrimonio di informazioni dovrebbe essere diffuso nelle scuole. Se non del territorio, quanto meno della città. E non dobbiamo soffermarci sul perché.

gallarate guenzani fimmanò
gallarate fimmanò guenzani – MALPENSA24