Freccia Vallone, chi sarà il re sul muro di Huy?

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Nella storia della Freccia Vallone è spesso capitato che il vincitore dell’Amstel Gold Race il mercoledì dopo si ripetesse anche la seconda Classica delle Ardenne e per questo Tom Pidcock si può considerare il corridore più quotato per la vittoria alla Waalse Pijl di oggi, 17 aprile.

Il britannico domenica scorsa è stato autore di una bellissima vittoria alla Classica della Birra e considerando la sua ottima forma ed essendo un peso leggero ed esplosivo, è sicuramente il corridore migliore per superare senza troppe difficoltà il Muro di Huy. In realtà il britannico non è mai salito sul podio di questa corsa, ma dopo il successo di domenica scorsa, questa volta potrebbe essere lui ad alzare le braccia sulla linea del traguardo.

Anche Dylan Teuns  potrebbe far bene oggi, considerando che ha avuto ottime gambe nel Giro delle Fiandre e nella Freccia del Brabante. Inoltre, ha già dimostrato che il Muro di Huy è alla sua portata, arrivando terzo nel 2017 e primo nel 2022. 

La UAE Emirates lo scorso anno ha vinto con Tadej Pogacar, ma quest’anno lo sloveno sarà al via solo della Liegi-Bastogne-Liegi e per questo i gradi di capitano passano direttamente a Marc Hirschi, che nel 2020 arrivò primo a Huy. Lo svizzero sembra aver  ritrovato la forma del 2020 e  la scorsa domenica è arrivato secondo all’Amstel Gold Race, alle spalle di Pidcock. Sempre con i colori dell’UAE Emirates ci sarà Juan Ayuso che, non avendo avuto fortuna nei Paesi Bassi, potrebbe trovare riscatto in questa corsa. C’è poi anche Mattias Skjelmose che lo scorso anno arrivò secondo dietro Pogacar. Il danese della Lidl-Trek fino ad oggi si è comportato bene e anche lui, potrebbe vincere sul muro di Huy. 

Guardando a Benoît Cosnefroy, dopo un 2022 deludente, il francese è tornato a far bene e lo ha dimostrato al Tour des Alpes-Maritimes e alla Paris-Camember, a Strade Bianche è arrivato sesto, ha vinto anche la Freccia del Brabante, quindi potrebbe essere un corridore capace di vincere. Tra i padroni di casa troviamo Maxim Van Gils: il ventiquattrenne  belga l’anno scorso è arrivato ottavo sul Muro di Huy e anche per lui alla Freccia Vallone potrebbe accadere qualcosa di importante.

Ci sono anche altri belgi da tenere d’occhio, oltre a Teuns e Van Gils ed è così che troviamo Tiesj Benoot, terzo nella Amstel Gold Race di domenica e Mauri Vansevenant quarto alla Classica della Birra.

Nell’elenco dei possibili vincitori, dobbiamo mettere Aleksandr Vlasov, terzo alla Freccia nel 2022, ma anche Michael Woods, che in questa corsa è arrivato due volte  quarto e nel 2020 è arrivato terzo.

Ci sono tanti altri corridori che dovrebbero essere citati, tra questi  Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), Tobias Halland Johannessen ( Uno-X), Andreas Kron (Lotto Dstny), Stephen Williams (Israel-Premier Tech), Guillaume Martin (Cofidis), Bauke Mollema, Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek), Quentin Pacher, Romain Grégoire, Valentin Madouas (Groupama- FDJ), Michael Matthews (Jayco AlUla), Ben Healy e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost).

IL PERCORSO

Da Charleroi a Huy, i chilometri da correre saranno 198,6 e la grande novità di questa edizione, sarà nell’affrontare l’iconico Muro di Huy, non più tre volte, ma addirittura quattro volte. Il Muro, lungo 1,3 km con pendenze al  9,6%, è il simbolo della Waalse Pijl e sarà l’ostacolo principale, in particolare adesso che è stato tolta la Côte de Cherave.  

Anche il circuito locale è stato modificato e la partenza non sarà più la stessa. Nell’ultima edizione i corridori partivano da Hervé, ma questa volta il via verrà dato da Charleroi. Nella prima parte del percorso, vedremo una sola salita categorizzata, si tratta della Côte d’Yvoir (2,1 km al 5,5%).

Dopo quasi novanta chilometri di gara si entrerà nel circuito finale che dovrà essere completato per quattro volte, ma sarà un po’ più semplice rispetto agli altri anni, perché è stata tolta una salita. Si finirà quindi con la Côte d’Ereffe (2,1 km al 5%) e il Muro di Huy. Dopo la Côte de Cherave il gruppo non avrà più strade larghe per prendere un ritmo elevato e anche per questo il finale potrebbe essere diverso dal solito.

Il Muro di Huy, rimane il punto chiave della corsa, ma se i corridori non saranno riusciti a prendere il largo nell’ultima ascesa, allora la situazione potrebbe complicarsi. Il tempismo sarà fondamentale su questa salita per portare l’affondo vincente e arrivare negli ultimi 200 metri, quandola strada spianerà, con il giusto vantaggio per essere il vincitore.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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