Fusione società di servizi A2A e AEB, chiesto il processo per sei persone

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SEREGNO – La Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio per Loredana Braghitta, ex Presidente del Consiglio di Amministrazione di AEB s.p.a., società di energia, gas e raccolta rifiuti partecipata dal Comune di Seregno (Monza), per il sindaco di Seregno Alberto Rossi,  per Giuseppe Borgonovo, ex assessore alle Partecipate, per Alfredo Ricciardi, segretario generale del Comune di Seregno, per Giovanni Valotti, ex Presidente di A2A e per Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger S.r.l.

Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver “turbato il procedimento amministrativo relativo all’operazione di integrazione societaria e industriale con AEB”. L’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dai pm Salvatore Bellomo e Stefania di Tullio, riguarda la fusione tra le due società, AEB e A2A, che secondo le accuse avrebbe favorito la sola partecipata con un danno complessivo per AEB “non inferiore a 60 milioni di euro” e con “l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di AEB non inferiore a 5,7 milioni di euro”.

Le indagini, le accuse e i documenti nascosti

L’inchiesta sulla fusione delle società di servizi in Brianza, iniziata a Seregno (Monza) grazie ad un esposto, ha puntato il faro su un presunto condizionamento della “scelta del contraente” per “favorire la società A2A s.p.a.”, turbando “il procedimento amministrativo relativo all’operazione di integrazione societaria e industriale con AEB“, che si concluse nell’aprile 2020 con una delibera del Consiglio Comunale di Seregno. È quanto si legge nelle carte dell’inchiesta siglata dai pm monzesi, i quali accusano gli indagati di aver utilizzato “mezzi fraudolenti” per favorire A2A s.p.a.

In particolare, stando all’inchiesta, l’allora presidente del cda AEB, Lorenza Bracchitta, l’ex presidente A2A Giovanni Valotti e Pierluigi Troncatti di Roland Berger srl, avrebbero omesso di utilizzare la procedura pubblica prevista e manipolato i dati relativi gli asset finanziari di A2A, di fatto prospettando una crescita futura per la partecipata AEB attraverso la fusione, in realtà mai realizzatasi. Secondo la Procura di Monza, il sindaco di Seregno Alberto Rossi e l’assessore Giuseppe Borgonovo, hanno “supinamente recepito” le indicazioni degli altri tre indagati. Questo per favorire il “mancato utilizzo della procedura di gara ad evidenza pubblica per l’integrazione delle due società”, impedendo “all’ opposizione in sede di consiglio comunale di conoscere tutta la documentazione relativa sia alla valorizzazione degli asset sia alla procedura da adottare”.

Su imput dei consiglieri di minoranza seregnesi, il Tar per la Lombardia aveva annullato la delibera, imponendo al Comune di Seregno di permettere a tutto il Consiglio Comunale di visionare tutta la documentazione relativa alla fusione, nonché il verbale della seduta straordinaria e segreta del consiglio comunale del 27.4.2021, decisione che secondo gli inquirenti è stata ignorata, nonostante ulteriori pronunce del Tar e della Corte di Cassazione.

Il sindaco di Seregno Alberto Rossi inoltre, su “sollecitazione della Bracchitta”, si legge nel documento, “è intervenuto presso il Comune di Bovisio Masciago tramite il segretario provinciale del PD Luigi Ponti”, al fine “di eliminare dall’ ordine del giorno del consiglio comunale del 28.11.2019 qualsiasi riferimento all’ adozione dell’evidenza pubblica con riguardo alla più volte citata integrazione societaria”.

seregno processo A2A – MALPENSA24