25 aprile, l’attacco di Cassani divide Gallarate. Pro e contro 

Gallarate 25 aprile polemiche

GALLARATE – Che non sarebbe stato un 25 aprile scevro di polemiche e tensioni lo si è capito immediatamente oggi a Gallarate quando un gruppo di ragazzi ha esposto davanti al palchetto riservato alle autorità per i discorsi ufficiali lo striscione con la scritta “Il fascismo non è una opinione” e accanto un’immagine con i visi del premier Giorgia Meloni e del presidente del Senato Ignazio La Russa coperti da una croce e la scritta “Non ancora liberi” (foto in alto). Il resto lo ha fatto l’intervento del sindaco di Gallarate e segretario provinciale della Lega, Andrea Cassani, che ha diviso in due la città. 

Gallarate 25 aprile polemiche

La sinistra insorge 

Il dissenso arriva a più voce da tutti gli ambienti della sinistra gallaratese e dai suoi più autorevoli esponenti (GUARDA IL VIDEO). L’ex assessore Cinzia Colombo (Si) parla di «intervento vergognoso» e bolla come «stupidate», le parole di Cassani. Michele Mascella (Anpi Gallarate) si dice pronto «a fare il 25 aprile da soli il prossimo anno, ma con grande dispiacere». Secondo Osvaldo Bossi (Pci) il sindaco «è sempre il solito», mentre per Carmelo Lauricella (Pd) c’è il «grande sospetto di strumentalità». Anna Zambon (Pd) parla di «discorso incoerente e ipocrita» mentre la Cgil commenta: «La democrazia rimane, i sindaci passano». La lista civica di opposizione Ocg, per voce di Massimo Gnocchi, si limita invece a dire che «oggi è il 25 aprile: non ci devono essere polemiche». 

Tanti con Cassani 

Nel centrodestra gli alleati non lasciano solo Cassani nella polemica. L’assessore Germano Dall’Igna, unico rappresentante di Fratelli d’Italia presente al corteo, dice di condividere in toto il discorso del primo cittadino. Non prende le distanze nemmeno il vicesindaco Rocco Longobardi (Forza Italia): «Ognuno ha il proprio pensiero, il 25 aprile è di tutti». 


Cassani fa sapere che sta ricevendo decine di messaggi di solidarietà e sostegno. Anche sui social (guarda la foto in basso) tanti lo contestano ma altrettanti stanno dalla sua parte, riconoscendogli il coraggio di avere detto quello che pensa nella giornata in cui si celebra la ritrovata libertà. Anche di parola. 

Croce nera su Meloni 

Dal centrodestra gallaratese prende posizione anche il segretario cittadino di FdI Stefano Romano in merito alle immagini di Meloni e La Russa barrate con la croce. «E’un chiaro attacco verso le istituzioni italiane e chi oggi le rappresenta», scrive in una nota. «L’episodio denota un quadro alquanto preoccupante che solleva alcuni dubbi sulla opportunità e sulla giustificazione di un simile gesto. Estremisti di sinistra tentano di creare una frattura, una lacerazione politica e sociale nel paese strumentalizzando una giornata che deve essere festa nazionale. In questo caso è necessario andare a fondo bloccando sul nascere ogni azione al limite dell’eversivo verso lo Stato e i suoi rappresentanti. Chiederemo al prefetto di intervenire per identificare i responsabili di questa striscia e valutare la posizione dell’Anpi di Gallarate, organizzatrice della manifestazione. In seguito valuteremo il ricorso ad ulteriori azioni, anche un esposto alla Procura della Repubblica, per tutelare le istituzioni italiane e chi le rappresenta». 

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