Elezioni, Longobardi (Gallarate 9.9): «Uscire di scena non sarebbe un dramma»

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Rocco Longobardi (al centro) durante la campagna elettorale del 2016

GALLARATE – Gallarate 9.9 non ha preso una posizione, non ha fatto una scelta? «Ebbene sì, e lo rivendichiamo anche». Quando ormai mancano pochi mesi al voto, la lista civica di Rocco Longobardi spiega perché ancora non ha deciso dove collocarsi e con chi allearsi per le Amministrative 2021 a Gallarate. E non esclude nemmeno la possibilità di compiere un passo indietro: «Uscire di scena, per chi la politica la interpreta come volontariato non è di certo un dramma»

C’è un solo candidato certo

Longobardi è convinto che le prossime elezioni, la campagna elettorale, saranno diverse. «Siamo entrati nel secondo anno di emergenza Covid, il mondo è cambiato, così come il modo di comunicare e quello di relazionarsi. Le persone hanno problematiche differenti e si aspettano competenza e soluzioni all’altezza, non propaganda oppure scontri ideologici». E sostiene che a Gallarate la situazione non sia affatto chiara come si tenta di far credere. «I due principali schieramenti sono scossi da divisioni profonde, molto più di quanto traspaia in superficie. Sta per aprirsi il processo Mensa dei Poveri: chiunque lo ritenga ininfluente per lo scenario elettorale gallaratese mente. Ad oggi l’unico candidato certo è quello del centrosinistra. A destra i giochi sono tutti da fare». Nonostante le dichiarazioni di Matteo Salvini, che oggi pomeriggio ha detto a tutta Italia che il candidato è il sindaco uscente Andrea Cassani, la lista civica “Gallarate 9.9” continua a non esserne convinta.

Altrimenti stiamo a casa

Il capogruppo di “Gallarate 9.9” sostiene il suo è l’unico simbolo davvero civico presente in città. «Artigiani, impiegati, insegnanti, professionisti, che cinque anni fa hanno dato vita a questa lista con l’unico scopo di contribuire al benessere della città e che non rispondono ad alcun partito politico». E prosegue: «In questo percorso abbiamo commesso degli errori? Certamente, primo tra tutti il voto al Pgt, madornale, ma in assoluta buonafede, nello stesso tempo abbiamo contribuito, come sempre dichiarato, nell’ascoltare e proporre nelle varie commissioni. Per le persone normali, quali noi siamo, un verminaio simile era impensabile. Per la prossima scadenza elettorale non abbiamo ansia da prestazione, né da coalizione. Idee, programmi e persone devono convincerci pienamente ed essere coerenti ai nostri. Altrimenti stiamo a casa».

Non è un dramma

Longobardi dunque non esclude nemmeno che l’esperienza politica di “Gallarate 9.9” possa concludersi dopo soli cinque anni di presenza in consiglio comunale. «Uscire di scena, per chi la politica la interpreta come volontariato non è di certo un dramma», dice. «La nostra lista civica vuole raccogliere quella parte moderata che ha il piacere di confrontarsi, cosa che non notiamo da altre parti ma che è oggi necessaria (vedi il governo centrale). Le idee concrete, i progetti e la voglia di confrontarsi con i cittadini sono pronte. Il prossimo semestre dovrebbe essere dedicato alla ricostruzione ma coincide con le elezioni nella nostra città, nella speranza che questo non comporti una grave perdita di tempo ci permettiamo di fare una promessa: quando decideremo di muoverci, ve ne accorgerete».

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