Daspo urbano a Gallarate, «ma 24 ore dopo è ancora in giro». L’ira del sindaco  

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GALLARATE – «Che senso hanno i Daspo» se poi chi viene colpito dal provvedimento di allontanamento è ancora in giro per le strade della città? A chiederselo è il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, visibilmente alterato nel constatare che uno dei due destinatari  ieri, 16 ottobre, dei provvedimenti emanati dal questore di Varese ancora oggi pomeriggio era puntualmente al suo posto sulle panchine di piazza Libertà. 

I provvedimenti

Mel mirino sono finiti due uomini. Il primo si è reso protagonista di numerosi episodi di ubriachezza e atti contrari alla pubblica decenza, mentre il secondo si è invece ritenuto responsabile di varie violazioni di reati contro il patrimonio, agendo con azioni aggressive e minacciose. Per loro era stato emanato ieri un divieto di ritorno per due anni da Gallarate e un divieto di accesso alle aree urbane per sei mesi. 

Tranquillamente in piazza 

Si tratta di provvedimenti che il sindaco dice di aver appreso dalla stampa anziché attraverso una comunicazione istituzionale («Prendo atto delle modalità operative…»), ma il punto focale resta un altro, ovvero la presenza ancora oggi pomeriggio di uno di loro davanti alla giostrina del centro, come se niente fosse. Un atteggiamento che rischia di minare la reale efficacia dei Daspo come strumento legislativo per allontanare chi si rende responsabile di condotte moleste nei confronti dei cittadini e ripristinare il decoro negli spazi urbani

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