Gallarate, i piani d’attacco di Forza Italia per palazzetto dello sport e urbanistica

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Nicola Mucci e Andrea Cassani

GALLARATE – “Nessuno pensi si tratti di una ritorsione politica”. La precisazione arriva in modo preventivo dall’interno di Forza Italia, coordinamento di Gallarate, reduce dalle intemerate contro Duemilalibri, la manifestazione organizzata da Palazzo Borghi che, come noto, ha avuto ospite Marco Travaglio, nemico giurato dei berlusconiani per la pubblicazione de “Il Santo”. Nel volume, il direttore del Fatto quotidiano, racconta vere o presunte scelleratezze, pubbliche e private, del leader di Arcore scomparso a giugno. Inaccettabili offese per Nicola Mucci, referente gallaratese del partito oggi guidato a livello nazionale da Antonio Tajani, e per tutti coloro che gli stanno attorno. Ancor più dopo che la giunta di centrodestra ha dato spazio al giornalista/scrittore, indifferente, all’apparenza, alle richiesta dei forzisti di “licenziare” Luigi Mascheroni, il curatore della rassegna libraria. Un’indifferenza quanto meno pubblica, sostanziata nei silenzi o nei minimali interventi relativi alla vicenda del sindaco Andrea Cassani e dell’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti. Quasi una rimozione della polemica, che ributta la palla nel perimetro della stessa Forza Italia, la quale rimane senza risposte soddisfacenti alle osservazioni poste sulla presenza di Travaglio a Duemilalibri.

I rapporti col sindaco

Atteggiamento di primo cittadino e assessore giudicato inaccettabile nel merito della coalizione di centrodestra, dove i berlusconiani offrono il loro contributo. Ma fino a quando? La sensazione, suffragata da pressanti indiscrezioni , è che il caso letterario sia soltanto l’inizio di un nuovo approccio alla vita amministrativa. A cominciare dai rapporti con il sindaco, che tiene (terrebbe) in scarsa considerazione gli alleati, agendo motu proprio in diverse circostanze. Tutto vero? “Sono modalità che non ci piacciono più” insistono i forzisti, andando oltre la polemica libraria, per scendere subito in questioni di più stretta attualità e concretezza amministrativa. L’hanno ribadito nelle loro ultime riunioni, lo svelano sottotraccia, per ora senza mettere la firma in chiaro, ricordando comunque che non hanno assolutamente intenzione di aprire una crisi né, per tornare all’incipit dell’articolo, di agire come se le loro puntualizzazioni fossero una sorta di vendetta all’indomani della mancata, attesa reazione degli amministratori leghisti per Duemilalibri.

Conti del Comune e urbanistica

“Certi problemi sono sul tavolo da tempo”. In ballo ci sono i conti del Comune, la sostenibilità di alcune spese. Un esempio? La gestione del progettato palazzetto dello sport. Subito dopo, la partita urbanistica, ferma dal giorno dell’inchiesta Mensa dei poveri, che ha squassato il mondo politico cittadino, versante Forza Italia e, come noto, ha visto coinvolto, ma poi assolto con formula piena dall’accusa di turbativa d’asta, lo stesso primo cittadino. Ora che la bufera giudiziaria si è acquietata, i berlusconiani pongono il nodo dello sviluppo della città, da ricondurre a un discorso complessivo, a una visione del territorio “che non sia frutto di singoli progetti e casualità”. Insomma, l’ambizioso obiettivo pare essere lo studio della Gallarate del futuro, di un ampio orizzonte da raggiungere aprendo un confronto serio e di sostanza. Qui sta il punto: come impostare un simile percorso? Chi a Gallarate ha gli strumenti per affrontare temi alti, che impegnino finalmente il centrodestra? Servono competenze vere, che vadano oltre il chiacchiericcio. E al di là delle polemiche di principio, legittime e, a seconda delle prospettive, anche comprensibili, ma che rischiano di rimanere fini a se stesse se non trovassero uno sbocco politico.

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