Gallarate, presidio Usb per l’ospedale: «Inaccettabile smantellamento»

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GALLARATE – «Tra i dipendenti di Malpensa e i lavoratori dell’indotto aeroportuale arriviamo a 40-50mila persone che hanno come punto di riferimento l’ospedale di Gallarate: è inaccettabile quello che sta accadendo». Sono le parole di Luca Pistoia, sindacalista Usb Varese che questa mattina – 15 giugno – ha coordinato il presidio davanti al Sant’Antonio Abate. Un picchetto molto più ridimensionato rispetto alla manifestazione che settimana scorsa ha richiamato oltre 2mila cittadini per una simbolica fiaccolata. Ma il il messaggio non cambia, anzi si unisce a quello dei comitati e delle associazioni che si stanno battendo per difendere il nosocomio gallaratese.

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«Colpa dei tagli»

«Siamo qui per manifestare tutta la nostra contrarietà», ha detto il sindacalista Usb. «Vogliamo appoggiare i movimenti che si stanno attivando in questi mesi contro il rischio di chiusura dell’ospedale». Il tema è molto sentito non solo a Gallarate, ma da tutto il territorio che rientra nell’ampio bacino d’utenza che sfrutta il Sant’Antonio Abate. «Sentiamo dire che non va bene, che qualcosa non funziona», prosegue. «Ma ciò che veramente ha messo in difficoltà la struttura sono i tagli fatti negli ultimi anni, non solo in termini di personale ma anche di strumenti». Fino all’affondo: «La volontà di Regione Lombardia e del governo è inquadrata in un sistema di smantellamento».

L’ospedale in consiglio

Nel frattempo, questa sera si riunirà il consiglio comunale di Gallarate. All’ordine del giorno ci sono anche le mozioni per discutere dello stato dell’ospedale. «Noi ci saremo», garantisce Pistoia. «E vogliamo anche arrivare fino in Regione: faremo tutto il possibile, insieme ai comitati e alla cittadinanza, per contrastare questo lento declino che rischia di portare alla chiusura della struttura e rivendicare il rilancio del nosocomio».

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L’importanza per Malpensa

Senza dimenticare che, come hanno già annunciato da Usb Varese, l’ospedale di Gallarate è un vero e proprio punto di riferimento peri lavoratori di Malpensa. Considerando i casi di infortuni in aeroporto e dintorni, i sindacalisti hanno già dichiarato che «spesso non ci si può permettere un viaggio anche di soli dieci minuti in più per raggiungere il presidio di Busto Arsizio. O persino 20-30 per quello di Legnano». Con una serie di precise richieste. Tra cui «assunzioni stabili di personale nella sanità pubblica e il ripristino delle decine di migliaia di posti letto tagliati per la spending review». Ma anche «la riapertura e il potenziamento dei servizi territoriali», oltre alla «cessazione immediata dell’affidamento della salute pubblica alle speculazioni dei privati».

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