Quarantatré anni fa gli spari, Gallarate ricorda il «sacrificio» dell’agente Di Puppo

gallarate ricorda agente vincenzo di puppo

GALLARATE – Nel 1980 gli spari appena fuori dalla gioielleria di via Manzoni, quei colpi che uccisero la guardia scelta Vincenzo di Puppo. Oggi, 7 marzo, quarantatré anni dopo quella rapina finita male, l’agente è stato ricordato di fronte al commissariato di Gallarate, proprio dove si trova il busto dedicato all’agente. «Ricordiamo chi, con sacrificio, ha fatto crescere la repubblica», le parole del questore di Varese, Michele Morelli. «I familiari siano orgogliosi».

I presenti

Autorità militari, istituzioni politiche, volontari delle associazioni e forze dell’ordine. Tutti riuniti fuori dal commissariato di via Ragazzi del 99 per rendere omaggio, oltre quattro decadi dopo, a Di Puppo. Fra i presenti alla cerimonia, oltre ai familiari, anche il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello. Non solo: il procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, oltre al generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della guardia di finanza di Varese. Fino al colonnello Gianluca Piasentin, comandante provinciale dei carabinieri, Il dirigente del commissariato di Gallarate Luigi Marsico, e Aurelio Giannini, comandante della polizia locale a Gallarate. Sul posto anche la politica locale, a partire dal sindaco Andrea Cassani. E i neo eletti in consiglio regionale Francesca Caruso e Giuseppe De Bernardi Martignoni.

1980: una rapina finita male

Era il 7 marzo del 1980. La sala radio del commissariato di Gallarate riceve la segnalazione di una rapina in corso alla gioielleria Manzoni. Sono in quattro ad aver fatto irruzione nel negozio che si affaccia sull’omonima via: hanno immobilizzato il titolare nel retro. E con lui anche i dipendenti, insieme a due clienti. La vetrina è coperta con un telo.
Quanto basta per far insospettire la guardia scelta Vincenzo Di Puppo.

Lui e il collega Fausto Rizzetti, intervenuti, decidono di entrare nella gioielleria. Uno dall’ingresso principale, l’altro dal retro. Da lì, scoppia il caos. Una macchina parcheggiata poco lontano, con una brusca sterzata, si affianca agli agenti e apre il fuoco. I due poliziotti restano feriti. Mentre Di Puppo viene ulteriormente colpito da uno dei rapinatori. Morirà poco dopo, prima ancora di raggiungere l’ospedale.

Di Puppo è stato decorato con la medagli d’argento al valor civile per la preparazione professionale, l’alto senso del dovere, l’eccezionale coraggio dimostrato che restano e resteranno nel tempo un esempio importante dell’attività svolta dalle donne e dagli uomini appartenenti alla polizia di stato.

gallarate ricorda agente vincenzo di puppo – MALPENSA24