Giorgia e i debiti da pagare o già pagati

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Chi dovrà "pagare" Giorgia Meloni per governare senza intoppi?

di Gian Franco Bottini

“Scopa nuova, scopa meglio per tre giorni” , proverbio tradotto dalla saggezza napoletana di Pulcinella che, come nel suo stile, fra l’ambiguo ed il beffardo, lascia intendere che dopo il terzo giorno i risultati saranno legati unicamente alla qualità della scopa.

Il governo Meloni è sicuramente nei primi tre giorni e quindi l’unica verifica che si può fare è se veramente stia dando l’impressione di “scopare meglio”. I primi sondaggi sembrerebbero dire di si; un esame più critico, pur con tutta la benevolenza che si deve concedere ad ogni esordiente, potrebbe creare però qualche perplessità .

Da mesi, profilandosi la vittoria del centrodestra e di Meloni, abbiamo sostenuto  che la sua più impegnativa “opposizione” l’avrebbe avuta all’interno della sua coalizione, il famoso “fuoco amico”. Tralasciando i teatrini berlusconiani nella fase di costruzione del governo, immediatamente dopo, Salvini ha cominciato a dettare sui media l’ordine del giorno del Governo, ancor prima che lo stesso si insediasse, quasi a voler dimostrare di essere lui il play-maker della situazione; insomma, affermare il suo “premeriato”, se non nella forma sicuramente nella sostanza.

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Gian Franco Bottini

Risibile tattica da “oratorio”, da lui già utilizzata durante il famigerato governo gialloverde, che ci ha immediatamente riportato alla memoria lo stucchevole e deprimente spettacolo dell’altro socio, Berlusconi, che cercava di darsi importanza dopo un incontro con Mattarella, enumerando con le dita le cose che proprio Salvini stava dicendo, come fa un maestro delle elementari per aiutare un allievo insicuro. Per ora solo uno scricchiolio;  se però i due continueranno a non accettare di contare come il due di picche in un contesto in cui “donna Giorgia” è di gran lunga la loro “capa”, allora la stessa qualche problema lo avrà e meglio sarebbe che lo risolvesse subito.

Salvini deve convincersi che ha perso, nel Paese e nel suo partito, e ora deve solo dimostrare di saper fare il ministro (cosa tutta da appurare) con meno cabaret e più concretezza,  perché il mettersi sin d’ora nuovamente in campagna elettorale ha già dimostrato che non giova né al suo futuro da segretario, né al consenso per il suo partito e ancor meno all’Italia; se mai a lui, dell’Italia, importasse veramente qualcosa.

Dal primo  Consiglio dei Ministri non ci si poteva sicuramente aspettare, in quattro e quattr’otto, la soluzione dei gravi problemi che ci assillano; sarebbe stato sufficiente classificarlo “di servizio” e dimostrare  l’equilibrio tranquillizzante di chi sa che non può permettersi l’arroganza dell’ “adesso la pacchia è finita”. A noi pare invece che le cose non siano andate proprio così ! La presidente Meloni, così solida nei primi suoi atteggiamenti, in questo caso si è lasciata forse prendere la mano da una comprensibile stanchezza  oppure, ce lo auguriamo,  ha pensato di pagare subito dei debiti post elettorali, per non parlarne più.

Ci sono parsi appartenere a quest’ ultima logica alcuni interventi in tema di covid, giustizia e rave party, che  sono sembrati dei graziosi cadeaux , nell’ordine, per i Fratelli, Forza Italia e Lega. Per non citare la questione del denaro contante. Interventi sicuramente non urgenti, affrettati e in qualche caso mal confezionati, al punto di creare critiche nello stesso campo della maggioranza.

Speriamo di aver visto giusto, a proposito dei debiti saldati,  e che non stia invece cominciando il solito “tira e molla “ su una coperta corta, che ha già visto protagonista Salvini, nella sua indimenticabile presenza nel glorioso governo gialloverde, e che generò la contestuale nascita del Reddito di cittadinanza e di Quota 100, argomenti oggi classificati come “problemi”.

Ci auguriamo sinceramente che la Premier abbia ben in mano il timone e che comprenda da subito che assecondare tale meccanismo potrebbe trascinare il suo governo in qualche ulteriore problema che al momento non appare. Non può infatti dimenticare che fra i suoi Ministri ha la presenza di tecnici più di “area” che di partito e quindi poco sensibili ai diktat della politica. Ci è parso notare qualcuno di questi storcere il naso e si sa,  la prima volta si accetta ( siam “primini”!) ma poi…

Siamo nei primi tre giorni di Pulcinella e quindi le nostre non vogliono essere critiche ma semplici riflessioni,  senza dimenticare però che anche in questi giorni, scopando, la saggina si usura e nei giorni successivi la scopa scoperà bene o male anche a seconda di come sarà stata oggi trattata.

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